Il Sole24Ore pubblica una rassegna della stampa estera su caso di Eluana Englaro. La riportiamo di seguito:
La battaglia sul caso di Eluana Englaro balza in primo piano anche all'estero. I siti web mettono in evidenza l'Italia spaccata, l'intervento del governo, l'opposizione del Vaticano. Si chiedono se sentirà dolore. E, soprattutto negli Usa, fanno il parallelo con il caso di Terry Schiavo, la donna in coma che divise l'America, fino alla sua morte nel 2005.
A Eluana il sito del quotidiano spagnolo El Mundo, che da giorni mette in rilievo la vicenda, ha dedicato stamattina l'apertura della home page: «Berlusconi prepara una legge "espressa" per impedire la morte di Eluana». «Soffrirà Eluana a morire?» è la domanda centrale di un altro servizio. «Secondo gli specialisti consultati da El Mundo – si legge – la prima cosa da tenere in considerazione è che la paziente non è in morte cerebrale finché è in stato vegetativo». E' in «un coma nel quale il cervello mantiene tutte le funzioni vitali, ma la paziente non ha coscienza, non elabora suoni né altri messaggi… non è una persona». Una delle preoccupazioni manifestate di fronte alla decisione di togliere la sonda di alimentazione – scrive El Mundo – è che ciò possa causarle dolore. Gli specialisti negano che ciò possa accadere: "Questa paziente conserva solo le funzioni vegetative. La sua corteccia cerebrale è sconnessa dal resto dell'organismo e non le trasmette nessuna informazione esterna" », afferma, citando specialisti di Madrid. Nella cronaca, il giornale sottolinea che l'opinione pubblica italiana, secondo i sondaggi, appoggia ampiamente la decisione del padre, Beppino Englaro, di staccare la sonda che alimenta sua figlia. Anche El Pais segue il caso con partecipazione. Alcuni titoli sul suo sito: «Il governo Berlusconi manovra per ostacolare la disconnessione di Eluana», «Il governo italiano farà revisione della clinica nella quale Eluana sarà disconnessa».
«La morte annunciata di Eluana divide l'Italia», titola Le Figaro, che sottolinea come la giovane donna sia da mesi al centro di un intenso dibattito, politico e giudiziario, diventando il «simbolo della lotta per il diritto di morire». Il quotidiano francese ricorda che «nonostante le molteplici pressioni della Chiesa, del Vaticano e del governo», la clinica di Udine si è dichiarata disposta a ricevere la malata. «La Chiesa denuncia il rischio di eutanasia» e il Papa ha parlato di «falsa soluzione al dramma della sofferenza». Analogo titolo su Le Monde, « Eutanasia: il caso di Eluana divide ancora l'Italia», secondo il quale «Il combattimento della famiglia di Eluana Englaro sembra arrivato alla fine». Secondo i medici «non soffrirà ».
Il Times di Londra, che titola «A donna in coma sarà tolto il sostegno vitale», mette in evidenza l'aspra opposizione del Vaticano e della Chiesa cattolica, racconta delle proteste degli attivisti anti-eutanasia e cita le parole dell'anestesista che è «personalmente devastato» ma «difende la decisione di lasciare morire» Eluana.
Negli Stati Uniti, Usa Today punta i riflettori sulle proteste dei cattolici, memore delle innumerevoli veglie religiose organizzate negli Usa per tenere in vita Terry Schiavo. «La Chiesa cattolica e gli attivisti pro-vita hanno montato una campagna per tenere Eluana Englaro in vita, denunciando quella che chiamano un'esecuzione. Altri sostengono che il padre di Eluana cerca di dare alla figlia la morte dignitosa che voleva».
«Il caso Englaro ha sollevato paragoni in Italia con il caso di Terry Schiavo…il marito della Schiavo, che voleva far togliere la sonda di alimentazione contro il volere dei suoi genitori, vinse una battaglia che divise gli Stati Uniti, arrivò al Congresso, all'allora presidente George W. Bush e la Corte Suprema». Nel 2007 anche il Vaticano entrò nel dibattito, scrive ancora Usa Today (che pubblica un servizio Ap), condannando la morte di Terry Schiavo come «arbitrariamente affrettata» e definendo la rimozione della sonda una «violazione dei principi della cristianità e della civiltà ». Per legge, l'Italia non permette l'eutanasia, spiega Usa Today. «I pazienti hanno il diritto di rifiutare le cure, ma non c'è una legge che permetta loro di dare in anticipo indicazioni su quali cure vorrebbero ricevere se non fossero più coscienti. Molti hanno sollecitato i parlamentari ad adottare una legge per colmare la lacuna. Ma la questione è carica di emozioni e connotazioni religiose, e le posizioni divergono anche all'interno dello stesso blocco politico». Del caso, che tutti i principali siti Usa seguono da giorni, si occupa oggi in breve anche il New York Times.
