"Abbiamo sospeso temporaneamente l’iter, in attesa che i legali che tutelano Eluana Englaro e la sua famiglia dimostrino che l’incursione del ministro Maurizio Sacconi non intacca la validità del decreto della Corte d’appello di Milano e della corte di Cassazione", ha detto Claudio Riccobon, riferendosi all’atto di indirizzo che il ministero del Welfare ha inviato a tutte le Regioni. Nel documento, Sacconi sottolinea che interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale.
Riccobon ha confermato che "ora la questione è legale, o meglio giuridica. Noi confermiamo la nostra disponibilità ma in un percorso chiaro dal punto di vista legale. Saranno i legali della famiglia a decidere quando. Noi siamo pronti".
Quando Eluana giungerà a Udine – ha aggiunto l’amministratore delegato della casa di cura – sarà seguita da quindici-venti persone tutte volontarie che la assisteranno 24 ore su 24′. La ragazza – che potrebbe giungere già domani – sarebbe dovuta arrivare a Udine nella clinica friulana nelle prime ore dell’alba. Un’ambulanza era pronta a partire dalla clinica di Lecco dove si trova ricoverata Eluana. Poi c’è stato il dietrofront nel corso della notte per effetto della direttiva del ministro del welfare.
L’amministratore Riccobon ha anche aggiunto che "non appena il provvedimento si rivelerà inefficace in termini di impedimento di esecuzione del decreto – come i legali della famiglia Englaro sostengono – Eluana sarà subito trasferita a Udine".