ELUANA: LA CORTE EUROPEA APRE UN FASCICOLO, CSS, ”E’ EUTANASIA”

La Corte Europea di Strasburgo per i diritti dell’uomo ha aperto un fascicolo in relazione al ricorso di 34 associazioni sul caso di Eluana Englaro. Non si tratta ancora dell’accoglimento del ricorso ma la procedura è stata incardinata e al momento non respinta, e questo apre potenzialmente la strada ad una discussione nel merito, qualora la Corte decidesse di accoglierlo. Lo si apprende dall’avvocato Rosaria Elefante che cura l’azione promossa dalle associazioni. Strasburgo non ha però ritenuto di applicare la regola 39 e cioè quella relativa alla procedura d’urgenza, ma ha scelto di seguire la via ordinaria. «Il ricorso – fa sapere il legale – porta il numero 55185/08. Ora chiederemo la fissazione il prima possibile di un’udienza per discutere nel merito e una comunicazione ufficiale da parte di Strasburgo sul caso al governo italiano».

Il Consiglio superiore di sanità si scaglia contro i giudici. «Eluana non muore della patologia da cui è affetta ma di fame e di sete. Anzi, viene fatta morire, quindi si tratta di eutanasia». È quanto sostiene Franco Cuccurullo, presidente del Consiglio superiore di sanità, in una intervista ad Avvenire. Cucurullo afferma di non condividere, pur rispettandole, le decisioni della magistratura. «Ho grande rammarico e perplessità di fronte a questa sentenza – dice – penso che si apra una deriva pericolosa per le persone incapaci». Secondo il rettore dell’Università di Chieti «c’è una forte spinta vitale in Eluana, tanto che per fermarla occorre sospendere idratazione e alimentazione». E si domanda: «Cosa c’è di diverso dall’eutanasia o dall’omicidio?». «Diverso – continua – il caso Welby. La ventilazione meccanica era una terapia indispensabile per la sua malattia». Infine commentando le disposizioni contenute nel decreto della Corte d’Appello che prevedono uso di sedativi e antiepilettici nell’accompagnamento alla morte dichiara: «anche se non conosco le condizioni cliniche specifiche, credo che la morte sopraverrà per insufficienza renale dovuta a disidratazione, e fin’ora questa non è la sua patologia».

Intanto il papà di Eluana entra in silenzio stampa. «Ringrazio tutti i media dell’aiuto e del sostegno che mi hanno offerto in tutti questi anni ma ritengo che non mi resta altra scelta di quella di non parlare più, altrimenti non uscirò mai da questo vortice». Lo ha detto Beppino Englaro, il padre di Eluana, la donna in stato vegetativo da quasi 17 anni, annunciando il suo silenzio stampa. «Io non posso impedire agli altri di parlare e di dire quello che vogliono – ha aggiunto – ma io devo conservare le poche forze che mi rimangono per portare a termine quello che devo fare». «Credo di essermi sempre comportato con correttezza e limpidezza nei confronti di tutti, media compresi – ha detto ancora Englaro – ringrazio tutti per l’aiuto che mi è stato dato e non voglio assulutamente apparire scortese o irrispettoso». «So che le proveranno ancora tutte per ostacolarmi, è un gioco senza fine – ha concluso Beppino – io adesso andrò avanti in silenzio per la mia strada».

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