Un appello perché, almeno sui temi etici, la discussione in Parlamento sia pacata. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha auspicato che il Parlamento colmi un vuoto legislativo sul testamento biologico. Su questi temi, ha aggiunto rispondendo ad una domanda, occorre un esame parlamentare pacato.
EUTANASIA – In Italia fa capire Napolitano, nessuno parla di introdurre l'eutanasia, ma il caso di Eluana Englaro impone una pronta approvazione della legge sul testamento biologico che regoli i momenti finali della vita. Il capo dello Stato sottolinea che si tratta di «questioni delicate». Tutto questo «nulla ha a che vedere con l'eutanasia». Il caso Englaro nasce attorno al fatto che «la Cassazione ha colmato un vuoto legislativo, il quale deve essere colmato in modo definitivo dal Parlamento».
SCHIFANI – Sulla questione è intervenuto anche il presidente del Senato Schifani. «E' questo il momento della vicinanza, della riflessione e della responsabilita» ha detto Schifani. «Quanto sta avvenendo – ha aggiunto Schifani – pone ormai con drammaticità la necessità di un intervento legislativo che sappia prevenire e affrontare situazioni davanti alle quali le famiglie e le persone non possono essere lasciate sole. E apprezzo pienamente il lavoro che, con convinzione e prudenza, il Senato sta portando avanti per giungere al più presto a un risultato concreto sul tema del testamento biologico». Il Presidente del Senato ha proseguito invitando tutti a mettere da parte le diverse visioni politiche, per risolvere in breve tempo un problema «che lascia ciascuna coscienza divisa e incerta, qualunque sia la decisione che ritenga giusta». «L'immagine di Eluana – ha concluso Schifani – qualunque siano le convinzioni personali di ciascuno di noi, ci angoscia e rimane davanti a nostri occhi».
Ma la Cei e il Vaticano tornano all'attacco sulla vicenda di Eluana Englaro, la ragazza in stato vegetativo da 17 anni che è stata trasferita nella clinica di Udine dove sarà staccato il sondino che la tiene in vita. «Interrompere alimentazione e idratazione è eutanasia – dice monsignor Crociata -. Ora è il momento di tacere. Chi crede, prega». È «inconcepibile pensare di uccidere una persona in questo modo», ha aggiunto il presidente del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari, Javier Lozano Barragan. E mentre il premier, Silvio Berlusconi, preferisce non intervenire sulla vicenda, a parlare per il governo è il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella: «C'è una incompatibilità oggettiva – dice – tra il Servizio sanitario nazionale e l'applicazione del decreto della Corte d'appello di Milano» che autorizza la sospensione dei trattamenti di nutrizione e idratazione artificiali. «Chiederemo informazioni dettagliate alla clinica La Quiete di Udine sul protocollo e le modalità amministrative e chiederemo se è vero che Eluana Englaro non è stata ricoverata a scopo di cura – ha aggiunto Roccella -. Vigileremo e faremo in modo di assicurare che siano rispettate le regole del Ssn».
FINI – Una voce decisamente fuori dal coro è quella del presidente della Camera, Gianfranco Fini: «Invidio chi ha certezze sul caso Englaro. Personalmente non ne ho, né religiose né scientifiche. Ho solo dubbi, uno su tutti: qual è e dov'è il confine tra un essere vivente e un vegetale? Penso che solo i genitori di Eluana abbiano il diritto di fornire una risposta. E avverto il dovere di rispettarla».
