Ma intanto la procura generale di Milano ha presentato ricorso contro l’ordinanza della Corte d’Appello che ha dato il via libera alla sospensione dei trattamenti terapeutici della donna in coma da 16 anni. Con la richiesta anche della sospensione dell’esecuzione del provvedimento. Una decisione che impedisce quindi alla famiglia Englaro di procedere alla interruzione dell’alimentazione e della idratazione di Eluana.
Esulta il Pdl che con Gaetano Quagliariello plaude alla decisione del Pg di Milano in sintonia con l’iniziativa delle Camere.
La contestazione che i due rami del Parlamento muovono alla Suprema Corte è quella di aver compiuto una "invasione di campo". L’intervento in una materia, quella del fine vita, in cui esiste un vuoto normativo, sarebbe infatti un "esproprio della funzione legislativa".
Questa, almeno, la posizione di Pdl, Lega e Udc, espressa in Aula a Montecitorio. Partito democratico e Italia dei valori si sono invece schierati contro il ‘conflitto’. Anche se in Aula gli unici voti negativi sono stati quelli dell’Idv ("no a soluzioni pilatesche" ha detto Di Pietro), dal momento che il Pd ha deciso di non partecipare alla votazione per manifestare dissenso verso "un’operazione rozzamente strumentale e propagandistica".
Ma quella del partito di Veltroni è una posizione solo all’apparenza compatta. Paola Binetti, con altri sette deputati teodem, subito dopo il voto ha sottolineato che unicamente una "sofferta mediazione" ha permesso una "importante manifestazione di unità". I cattolici di area rutelliana, infatti, erano tentati dall’appoggiare il ‘conflitto’ del conflitto, per esprimere un "fermo no a qualsiasi forma di eutanasia".
Al contrario, i radicali del Pd, impegnati nell’occupazione della commissione di Vigilanza sulla Rai, hanno fatto sapere che se fossero stati presenti in Aula avrebbero votato no, perché non convinti da una scelta dal "sapore aventiniano".
E se i temi etici non mancano mai di dividere trasversalmente gli schieramenti, anche il voto compatto del Pdl in Aula nasconde qualche distinguo. Un gruppo di ‘laici’ del partito, tra i quali Benedetto Della Vedova e Chiara Moroni, già firmatari di una mozione che chiede l’introduzione del testamento biologico, ha deciso di non partecipare al voto: "E’ una scelta che possiamo comprendere, che non vogliamo contrastare, ma a cui non ci sentiamo di partecipare".
Il voto sul conflitto di attribuzione, che venerdi’ alle 15 impegnerà i senatori, è la prova generale del dibattito che si aprirà quando il Parlamento entrerà nel merito della questione etica. Antonello Soro, subito dopo il pronunciamento della Camera a favore del ‘conflitto’, ha scritto una lettera al presidente della Camera Gianfranco Fini, per chiedere che siano calendarizzate "in tempi rapidi" le otto (tre alla Camera, cinque al Senato) proposte di legge in materia di testamento biologico ed eutanasia.