CHIAMPARINO – A favore dell'iniziativa della Bresso si era detto anche il sindaco di Torino Sergio Champarino: « Sia perchè c'è una sentenza di Cassazione, sia perchè ritengo giusto corrispondere alla volontà del papà di Eluana, non posso che essere d'accordo con la presidente Bresso. Mi auguro – ha aggiunto il primo cittadino torinese – che su questa vicenda si rispetti la sentenza che in assenza di leggi è il riferimento normativo più autorevole, senza strumentalizzazioni di tipo politico, a cui, purtroppo, invece, stiamo assistendo».
CENTRODESTRA – Netta però l'opposizione del centrodestra alla presa di posizione dei due esponenti politici piemontesi. Tanto che An-Pdl torinese ha presentato un ordine del giorno che impegna il sindaco di Torino «a dichiarare alla presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, l'indisponibilitá della città ad accogliere nelle strutture sanitarie presenti sul suo territorio, la giovane Eluana Englaro». Lo annuncia il consigliere comunale Agostino Ghiglia che preannuncia analoghe iniziative «in tutti i comuni dove sono presenti consiglieri del Pdl». «Accogliere Eluana – sottolinea Ghiglia equivarrebbe, nelle intenzioni della presidente della Regione, a dare esecuzione alla sentenza della Corte d'Appello di Milano che, autorizzando la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione, decreta di fatto la morte della Giovane. Come ha ricordato anche il Cardinale Poletto, garantire alimentazione e idratazione ad un essere umano, non deve essere considerato accanimento terapeutico… Al contrario sospendere cibo e bevande equivarrebbe all'eutanasia». «Ci auguriamo – conclude – che, a partire dal Consiglio Comunale di Torino e dal suo sindaco, i comuni piemontesi si schierino non contro la presidente Bresso ma a favore del diritto alla vita.