Nuovo affondo del ministro Sacconi, mentre Berlusconi ribadisce che senza una legge quella di Eluana sarebbe una condanna morte»: la casa di riposo "La Quiete" di Udine, che ha accolto Eluana Englaro dopo la richiesta del padre di sospendere l’alimentazione e l’idratazione per accompagnarla alla morte, «non è idonea, non è una struttura sanitaria. Non è una situazione regolare». E' questa la nuova denuncia lanciata dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, arrivato a Mogliano (Treviso) per l’inaugurazione del Passante di Mestre.
«TUTTO SI STA SVOLGENDO IN MODO IRREGOLARE» – Tutta la vicenda, secondo Sacconi, che fa anche riferimento alla visita dei Nas effeuttata sabato «si sta svolgendo in una situazione irregolare perché la sentenza della Corte d’appello parlava di un hospice, una struttura sanitaria, mentre qui ci sono solo delle stanze prestate a un equipe di una associazione. La struttura non è idonea». «Condivido l’appello di Schifani – spiega Sacconi a margine della cerimonia -. Nel momento in cui c’è un Parlamento che legifera sarebbe opportuno che il padre fermasse il percorso di morte per rispettare la volontà del Parlamento che sappiamo essere contraria rispetto alla volontà del padre». «Sacconi dica quello che vuole» . E’ stato questo il commento secco della presidente della casa di riposo La Quiete, Ines Domenicali. «Non aggiungo altro", ha concluso Ines Domenicali.
L'AVVOCATO: «NESSUN PRESUPPOSTO PER LA SOSPENSIONE» – Per Giuseppe Campeis, avvocato che assiste la famiglia Englaro, «nell'iniziativa dei Nas non ci sono i presupposti penali per il blocco della procedura» in atto alla Quiete di Udine dove da martedì è ricoverata Eluana. «I Nas – ha detto Campeis – rilevano che alla Quiete si è di fatto "aperta una struttura ad hoc" che deve avere una autorizzazione. Ma nel rapporto intercorrente tra La Quiete e l'associazione "per Eluana" – ha spiegato l'avvocato – è previsto che, per l'attuazione della procedura stabilita sulla base del decreto della Corte d'Appello di Milano, la casa di riposo dia in appalto a medici esterni l'assistenza ad Eluana». «Per questo – ha spiegato Campeis – sotto il profilo procedurale e penale mi sento tranquillo. Non credo – ha aggiunto – che la procedura si possa bloccare per questo. Nè vedo la possibilità di un intervento cautelativo, cioè – ha concluso – di un sequestro della stanza, da parte della Procura».
«SI' A UNA VISITA SE RIPRENDE L'ALIMENTAZIONE» – Il ministro entra anche nel merito di una possibile visita a Eluana, invito che peraltro il padre aveva rivolto in modo esplicito soltanto a Napolitano e Berlusconi («vengano soli e privatamante») e non ad altri.
(ascolta l'audio). Il ministro del Welfare ha fatto comunque sapere che «noi andremo a visitarla, almeno io lo ritengo giusto nel momento in cui fosse ripristinata l'alimentazione e l'idratazione. Il tutto in una condizione di regolarità che comunque deve essere sanata».
«STABILI LE CONDIZIONI DI ELUANA» – Intanto sono definite «stabili» le condizioni di Eluana Englaro, al sesto giorno di ricovero alla Quiete a Udine e al terzo giorno di sospensione della nutrizione artificiale e dell'idratazione.
