Era incinta Lorena Cultraro, la studentessa di 14 anni di Niscemi (Caltanissetta), strangolata da tre giovani, e poi gettata in una vasca per l’irrigazione e trovata da un contadino il 12 maggio scorso. La conferma arriva all’ANSA da fonti qualificate. La gravidanza è stata accertata a conclusione degli esami istologici effettuati sul corpo della giovane massacrata da tre coetanei che avevano deciso di ucciderla proprio perché aveva detto di essere incinta di uno di loro.
L’esito dell’accertamento sarà depositato nei prossimi giorni alla procura per i Minorenni di Catania dal medico legale Maria Berlich che ha avuto l’incarico di effettuare l’esame. Durante l’autopsia, poiché la gravidanza poteva essere di pochi giorni, è stato impossibuile accertarlo. Per questo motivo il medico legale ha prelevato alcuni campioni della vagina sui quali poter effettuare i controlli che hanno dato esito positivo.
La scomparsa e il ritrovamento. Lorena era scomparsa il 30 aprile scorso quando era uscita per andare a far visita alla nonna e non era più tornata a casa. Il 13 maggio era stata trovato da un contadino in fondo ad un pozzo per l’irrigazione. Era legata ad un masso attraverso una fune attorcigliata alla vita per tenere il corpo affondato e intorno al collo c’erano tracce di strangolamento.
Gli arresti e il presunto movente. Gli inquirenti hanno subito indirizzato le indagini verso gli amici della ragazza e sono stati arrestati tre minorenni: Alessandro A. di 17 anni, Domenico D.M. che ha compiuto 17 anni il mese scorso e Giuseppe G. di 16 anni, tutti di Niscemi, i quali hanno confessato di aver attirato la ragazza in un casolare, di averla violentata, picchiata, strangolata e gettata nella cisterna. Il movente dei ragazzi era la gravidanza di Lorena che aveva detto loro di aspettare un figlio. Questo elemento, insieme al fatto che la quattordicenne avrebbe voluto rivelare la relazione che aveva con i tre ragazzi alle loro fidanzate, sarebbe stata la causa scatenante che ha portato a decidere la sua morte.
