A prima vista Dirrty Glam assomiglia a migliaia di altri siti trendy sparpagliati nella galassia internet: foto di star sulla prima pagina, interviste, recensioni dei film e dei cd del momento, consigli su quali borse e scarpe comprare. Per capire in cosa il magazine on-line sia diverso da tutto il resto basta però fare un veloce giro nella redazione. Dal capo redattore fino al public relation manager sono tutti di età compresa tra i 18 e i 22 anni.
Il magazine è stato iniziato tre anni fa da Alie Survelor, all’epoca di 18 anni. «Siamo giovani ma questo non è un hobby, questo è il nostro lavoro a tempo pieno» dice Alie, che lavora nella redazione anche in quanto stilista e giornalista. Il magazine è alla sua ventiquattresima uscita e si presenta in doppia versione, francese e inglese.
Nonostante la sua apparente eccezionalità, Dirrty Glam non è un caso unico. Diversi altri giornali on-line di moda sono interamente confezionati da giovani, a volte giovanissimi (TeenUgly una rete di blog americana, Style Bubble con sede a Londra, Childhood Flames negli Stati Unti e Cherry Blossom Girl anche questo di Parigi). Lanciarsi in un’avventura di questo tipo permette agli aspiranti stilisti o scrittori di moda di farsi largo in un mercato ipercompetitivo e chiuso come quello delle sfilate.
Il mondo della moda ufficiale si sta sforzando di andare incontro alle nuove forme di informazione. E i riconoscimenti per i più bravi tra i giovani imprenditori non sono mancati. Dirrty Glam e Childhood Flames, diretto da una ragazzina di quindici anni, vendono spazi pubblicitari a importanti e affermati brand. D’altra parte gli editori dell’americana TeenUgly, di anni 14 e 16, hanno avuto l’onore di essere ufficialmente invitati alla settimana della moda di New York.