Sono allo studio e stanno per essere assunte una serie di iniziative con la "predisposizione di tutti i ricorsi possibili" dai parte dei ministri della Giustizia e degli Esteri, compreso un "intervento presso la Corte suprema brasiliana" per chiedere l'estradizione di Cesare Battisti. Nel corso di una question time alla Camera, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, torna così sulla vicenda dell'ex terrorista rosso condannato per quattro omicidi.
"Abbiamo compiuto numerosi passi intesi ad ottenerne l'estradizione – continua Vito – e condivido pienamente il sentimento di stupore e rammarico espresso da Napolitano a Lula. Non appena pervenuta la notizia il governo ha convocato l'ambasciatore brasiliano e ha sottolineato a nome del premier il rammarico e la sorpresa del governo per una decisione inattesa, da parte di un governo tradizionalmente amico, verso un cittadino la cui responsabilità è stata riconosciuta in diverse sedi".
Battisti, 52 anni, dopo essere fuggito dalla Francia nel 2004 (dove si è fatto apprezzare per aver fondato la rivista culturale ViaLibre e pubblicato diversi romanzi), si è rifugiato in Brasile dove è stato arrestato nel 2007. In un'intervista pubblicata giorni fa dal settimanale brasiliano Epoca, Battisti aveva affermato di temere per la sua vita se fosse estradato. "Sono certo che se andassi in Italia sarei oggetto di vendetta. Io sarei assassinato" ha assicurato.
