Poco dopo le 17 di ieri, 28 Luglio, un’amara sorpresa aspettava qualche ministeriale sfaccendato intento ad aggiornare il suo account su Facebook o a sollazzarsi con un video su Youtube. I due siti erano, infatti, a quell’ora, e per diverso tempo dopo, oscurati, inaccessibili. E negli uffici romani è scattato subito il tamtam. Telefonate da un ufficio all’altro per capire cosa succedeva, se il problema riguardava qualcuno, oppure tutti.
Appena scoperta la vastità del fenomeno, gli sguardi dei ministeriali si sono appuntati su Renato Brunetta, il ministro dell’InÂnovazione che aveva anÂnunciato, solo poche settimane fa, che in nome della produttività sarebbero stati posti dei limiti all’uso di InterÂnet sul posto di lavoro.
Nonostante, dunque, tutti gli indizi convergessero su Brunetta, è arrivata dopo poco la smentita del ministero: «La notizia del presunÂto oscuramento di Facebook e di YouTube per i lavoratori di Palazzo Chigi, di cui siamo veÂnuti a conoscenza tramite l’agenzia Apcom non è in alÂcun modo riconducibile ad una decisione del ministro delÂla Pubblica amministrazione né tantomeno del ministro Brunetta».
Infine, è stato appurato dal direttore dell’ufficio stampa di Palazzo Chigi che non si è trattato di un oscuramento deÂliberato ma di un problema tecnico.