«Il vero capolavoro il Cavaliere l’ha fatto con Veltroni: l’ha abbracciato fino a stritolarlo. Ora l’Italia è lui: il Cavaliere»: è questa la critica che il settimanale Famiglia Cristiana rivolge al Pd, in un editoriale dal titolo "Il Partito fantasma", che apparirà sul prossimo numero della rivista. «L’anarchia dei valori, teorizzata da Berlusconi, è trasmigrata e ha infettato anche il Pd» scrive il settimanale, osservando che sul reato di immigrazione clandestina ad essersi opposti chiaramente sono stati solo i cattolici. L’anarchia dei valori «vale per la sicurezza, la vita, il testamento biologico, la pace, l’aumento delle spese militari».
«A eccezione dei cattolici, chi ha sollevato un’obiezione seria contro il reato di immigrazione clandestina?» si chiede la testata-ammiraglia dei Paolini. «Il voto dei cattolici conta, e molto. L’ha capito bene il Cavaliere che, prima d’incontrare il Papa, ha disinnescato qualche mina», osserva ancora il settimanale.
Purtroppo, «con i radicali Veltroni ha tradito il Pd e le attese dei cattolici» scrive Famiglia Cristiana, suggerendo a Walter Veltroni di dare il benservito a «Pannella e soci» prima che i deputati della Margherita lascino il partito. «Era così difficile capire che con l’ingresso dei radicali nel Pd si tradiva lo spirito originario che aveva portato Ds e l’ex Margherita a fondersi? Non è tempo di sciogliere questa ambiguità e pregare Pannella e soci di accomodarsi fuori?», si chiede il settimanale dei Paolini. «A nostro avviso, ciò sanerebbe il "peccato originale" di Veltroni e rilancerebbe il Pd». E conclude: «Una parte consistente dei deputati dell’ex Margherita si sta interrogando sul perché della loro permanenza nel Pd, col rischio che possano prendere la stessa decisione degli elettori. Perché dovrebbero fare la "riserva indiana" nel Pd? Oltre che minoranza, sarebbero minoritari e insignificanti. Chi ha più sentito Bobba o la Binetti?».
Famiglia Cristiana critica anche la «pax veltroniana, diventata un alibi per evitare ogni confronto interno», e si chiede se non sia giunto il momento nel Pd di interrogarsi sulla sua leadership. «All’Assemblea costituente del Pd (20 e 21 giugno), forse, sarà bene interrogarsi – si legge nell’articolo – sulla leadership e una gestione poco collegiale. Altrimenti, avrebbe ragione padre Sorge: Veltroni ha così semplificato la politica italiana da far sparire anche il partito dell’opposizione».
Follini: Famiglia Cristiana troppo severa, noi rifletteremo. «Le considerazioni di Famiglia cristiana forse contengono una punta di severità di troppo. Noi però siamo chiamati ad una riflessione che non può essere indulgente, prima di tutto verso noi stessi» dice Marco Follini, esponente cattolico liberale del Pd.
Franceschini: cattoli fuori? Fantasie. «Una fantasia» dice Dario Franceschini, vicesegretario del Pd, a proposito del passaggio in cui Famiglia Cristiana scrive che alcuni cattolici ex della Margherita si starebbero chiedendo se restare o no nel Pd. «Evidentemente – dice il numero due del Pd – dopo tanti anni in cui la gran parte della comunicazione politica e anche purtroppo della politica è stata dedicata a retroscena, dietrologie, si fa fatica a vedere un processo trasparente, limpido. I cattolici nel Pd sono tantissimi tra gli elettori. Il Partito democratico ha preso più voti tra i cattolici praticanti rispetto alla complessità dell’elettorato, ed è un fatto significativo».
Finocchiaro: sono stupita dai toni e non condivido il merito. La presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, si dice stupita e non condivide «merito e toni» della reprimenda di Famiglia Cristiana. «Sono davvero stupita dall’editoriale. Quello che più sorprende – spiega Finocchiaro – è la durezza dei toni e di certe affermazioni. Non condivido, ad esempio, le affermazioni sprezzanti nei confronti dei radicali e non è assolutamente vero che solo dai cattolici sia venuto uno stop al reato di immigrazione clandestina. L’intero gruppo del Pd al Senato «si è opposto da subito all’ipotesi dell’introduzione di questo reato nel pacchetto sicurezza. Certo, sicuramente dobbiamo lavorare, a fondo, sull’identità del partito che stiamo costruendo, ma la sintesi dei valori e dei principi si raggiunge non attraverso il dominio di una cultura politica sull’altra, ma attraverso una sintesi che guarda avanti».
Bindi: da Famiglia Cristiana una posizione arretrata. «Nelle critiche al Pd, Famiglia cristiana esprime una posizione che mi pare arretrata. Un modo vecchio di concepire il rapporto tra cattolici e impegno politico. Forse si fa fatica a comprendere la novità di una sfida politica e culturale come quella del Pd» dice Rosy Bindi, vicepresidente della Camera. «Siamo tra i soci fondatori di un partito nuovo, laico e plurale, un partito – aggiunge – che è ancora in itinere e nel quale i cattolici stanno senza timidezze, con l’autonomia e la responsabilità di laici.
La nostra sensibilità e i nostri valori non sono sacrificati nel progetto del Pd, ma sono messi alla prova di un confronto quotidiano al quale offriamo un contributo essenziale».
Quagliarello (Pdl): anarchia dei valori? Un’invenzione di Famiglia Cristiana. «L’anarchia dei valori è un’invenzione di Famiglia Cristiana»: è la replica piccata del vicepresidente vicario dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, al settimanale cattolico che ha lanciato l’accusa nel suo editoriale. «Il Pdl – spiega Quagliariello – si muove nel solco del popolarismo europeo: sui temi eticamente sensibili (linee guida sulla legge 40, famiglia, eutanasia) ha assunto impegni programmatici chiari e cogenti, salvo la possibilità per il singolo esponente di un’affermazione di coscienza. E’ questa la strada che abbiamo intrapreso al momento delle elezioni. E’ questa la strada sulla quale stiamo avanzando ora che abbiamo responsabilità di governo. E’ singolare che tale impostazione autenticamente liberale, che tra l’altro di recente ci ha attirato l’accusa infondata di collateralismo alla Chiesa, Famiglia Cristiana continui a non intenderla. È tanto strano da farci pensare che, in realtà, il suo vero obbiettivo non sia il Pdl».
