E’ naturalmente giusto che i media si occupino con tanta dovizia della morte di Michael Jackson. Non si sa ancora bene come se ne sia andato e le ipotesi si accavallano. Infarto? Non infarto? Arresto cardiaco provocato dal potente antidolorifico Demerol, fose con una dose eccessiva? Di Jacko preparatevi a leggere e sentire ancora a lungo, se è vero – come ha detto il coroner – che per avere risultati certi dall’autopsia ci vorrà più di un mese.
Dispiace però che sulla bilancia dell’informazione (non sempre esatta, a volte pende da una parte, a volte dall’altra) si siano in un certo senso fatti due pesi e due misure. Poco prima che morisse Jacko, se n’è andata anche un altra stella del firmamento hollywoodiano – certo assai meno famosa del cantante – che non ha mai suscitato il travolgente entusiasmo delle folle, ma che, almeno negli Anni Settanta, era forse famosa quasi come Jackson: l’attrice texana Farraw Fawcett.
Certo, erano gli Anni Settanta, e quindi secoli orsono. Ma a quel tempo Farraw, con la sua limpida e cristallina bellezza, faceva impazzire gli italiani, oltre al resto del mondo, col suo indimenticabile ruolo nel serial televisivo Charlie’s Angel. Certo, molti giovani d’oggigiorno alla domanda se abbiano mai sentire parlare di Farraw Fawcett risponderebbero probabilmente con uno sbalordito ”Chi?”. Eppure, se vedessero il famoso poster dell’attrice, bionda, sorridente, col corpo perfetto fasciato da un costume rosso, invitante ed al contempo distante, forse si lascerebbero sfuggire un ”Wow”!
Beh, quel che sto cercando di dire è che il coverage dedicato a Farraw è stato ingiustamente esiguo. Certo, in gioventù ne ero innamorato e quindi il mio giudizio potrebbe essere non equilibrato. Eppure, dal punto di vista giornalistico, la sua è una bella e tragica storia. Senza essere mai riuscita a sfondare ancora dopo Charlie’s Angels (stranamente vi ha partecipato per una sola stagione), la bella Farraw ha inboccato anzitempo il viale del tramonto. Un matrimonio naufragato, un figlio ripetutamente arrestato per droga, una turbolenta relazione con l’attore Ryan O’ Neal (bravissimo interprete con una bimba nel celebre ”Paper Moon”), l’inesorabile sfiorire della bellezza, il cancro che l’ha ridotta all’ombra di se stessa.
Con la spregiudicatezza che deve avere chi fa questo mestiere, la storia di Farraw Fawcett era una ”bella storia”. Ma senza lieto fine: O’Neal, dopo essere stato respinto per una vita, l’aveva finalmente convinta a sposarlo sul letto di morte. Ma non c’e’ stato tempo. La morte è arrivata prima. Intendiamoci, il lieto fine è importante, ma non c’è stato neanche per Jacko, stroncato da tutto quelo che per anni ha fatto per cercare di essere quello che non era, interventi chirurgici, medicine, cure sperimentali per diventare sempre più bianco.
Certo, Farraw non è mai finita sui tabloid scandalistici come successo a Jacko con tutte quelle storie sui bambini di cui si circondava (gli perdoniamo tutto? Bisognerebbe chiederlo anche ai genitori di quei bambini). Non si è mai schiarita, essendo bianca, la pelle con la morbosa ostinazione di Jackson che non voleva assolutamente essere nero, riuscendo a trasformare la sua faccia in una maschera di gesso. Forse per questo di Farraw quando se ne è andata si è parlato poco (da noi, mentre in America l’hanno ricordata ben diversamente), anche se al tempo del suo massimo splendore lasciava i maschi italici con la lingua di fuori. Ma, come si sa, noi italiani dimentichiamo presto, e l’applauso del popolo se lo porta via il vento.
Una legge che vale per quasi tutte le celebrità del calderone pop. Chiedete tra 40 anni ad un teenager chi era Michael Jackson e ascoltate la risposta.