di Cristiano
C’e’ un detto che recita: ”se mi freghi una volta, vergogna a te. Se mi freghi due volte, vergogna a me”. Lo cito perché non più tardi di ieri sera mi sono fatto fregare per la seconda volta da un cliente. Pero’… Pero’, lo sapete? Sono fiero di essere un fessacchiotto. Un po’ perché me lo posso meritare (per un cliente che non paga ne ho diversi altri che sono piuttosto onesti), un po’ perché sono cresciuto in un ambiente di persone perbene, non sono educato alla feccia; e se questo fa di me un bersaglio, pazienza, non mi dispiace essere un uomo corretto e fiducioso, che non prende grosse tutele quando tratta gli affari. E’ una colpa, nel mondo del lavoro, ma non chiederò perdono. La vera delusione sta nel fatto che l’ordinamento giuridico italiano tutela chi ha torto. Tutela le mezze tacche, i parassiti, gli imbroglioni. Se vengo pagato con un assegno scoperto, molto difficilmente vedrò i miei meritati denari, e i miei legali sono tenaci. Se un contratto non viene rispettato, intento una causa civile? A che pro? Se vogliamo essere equi, non è che il cliente, se è fregato, abbia molta protezione da noi. Lo sfascio della giustizia danneggia tutti, come la pioggia che cade sui buoni, sui cattivi e su noi che stiamo in mezzo. Un altro esempio: nel mio condominio c’è un proprietario che non paga le spese da anni e non riusciamo ad averne ragione in tribunale. Questa è la nostra bella Italia.