Il tribunale di Bologna dice sì all’analisi preimpianto dell’embrione anche per le coppie non sterili. L’ordinanza estende e rafforza la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso marzo che in pratica aveva abbattutogli steccati e paletti della legge sulla fecondazione artificiale.
Si afferma che «il divieto di diagnosi preimpianto pare irragionevole e incongruente col sistema normativo se posto in parallelo con la diffusa pratica della diagnosi prenatale, altrettanto invasiva del feto, rischiosa per la gravidanza, ma perfettamente legittima». Questa procedura deve dunque essere ritenuta «ammissibile come il diritto di abbandonare l’embrione malato e di ottenere il solo trasferimento di quello sano».
