FEDERALISMO: SI’ DEL SENATO, PD E IDV SI ASTENGONO

Via libera dell'aula di Palazzo Madama al federalismo ficale. Il disegno di legge è stato approvato con 156 voti a favore e 6 contrari; 108 i senatori astenuti, tra i quali quelli del Pd e dell'Italia dei valori. Hanno votato sì, invece, Pdl, Lega e Mpa. Il provvedimento passa ora alla Camera. Il ddl fissa i punti cardine in base ai quali il governo è delegato poi ad attuare, attraverso i decreti legislativi, la riforma dell'autonomia finanziaria di regioni, province e comuni.

ASTENSIONE – Proprio sul ddl si è riaperto il confronto tra maggioranza e opposizione: il Pd si è infatti astenuto dal voto finale, così come l'Italia dei Valori. La decisione, presa dall'assemblea del gruppo, è stata annunciata dal segretario, Walter Veltroni: «Una decisione giusta di una forza che assume la responsabilità» del dialogo «e che ha cambiato il testo originario facendo passare molte proposte». Al Pd arriva il plauso di Umberto Bossi: «Con la sinistra è stato fatto un lavoro importante» ha detto il ministro delle Riforme. Al momento del voto, erano presenti in aula molti esponenti del governo, compreso il premier, Silvio Berlusconi. E proprio il presidente del Consiglio ha smentito le presunte frizioni con il Senatùr: «Problemi con la Lega sul federalismo? Ma quando mai…»

NODI – Veltroni avverte però che l'atteggiamento dei democratici, nel corso dell'iter parlamentare, potrebbe cambiare: «La maggioranza deve sapere che il banco di prova saranno la copertura finanziaria del provvedimento e l'attuazione del pacchetto Violante di riforme istituzionali – ha spiegato Veltroni – in particolare sulla riduzione dei parlamentari e sul Senato federale». La decisione sull'astensione è stata presa, come ha spiegato la capogruppo Anna Finocchiaro, a «larghissima maggioranza». Da quello che si è appreso, alcuni senatori si sono pronunciati per il no, a partire da Marco Follini.

BOSSI – Il Pd incassa il plauso di Bossi, che però sottolinea: «Dopo tutte le loro proposte che abbiamo accettato, non potevano proprio votare contro». Il Senatùr ha rivolto poi una critica a Pier Ferdinando Casini: «Proprio non lo capisco: già è al lumicino, se vuole fare il difensore del Sud, la battaglia antifederalista che è persa in partenza, chissà dove finirà…». Il ministro delle Riforme ha smentito inoltre di aver inviato una lettera al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, per sollecitare la presentazione dei costi del federalismo fiscale.

IDV – Astensione anche da parte dell'Italia dei valori. «Molto resta nebuloso in questo provvedimento – dice il capogruppo, Felice Belisario – soprattutto per quel che riguarda i conti e la quantificazione finanziaria. Permangono norme che non ci convincono e la delega è troppo generica. Siamo a favore del superamento della spesa storica però abbiamo necessità di capire se avverrà in una misura uguale in tutto il territorio nazionale. Ma il nodo resta la determinazione dei costi standard. Idv però a deciso di dare il suo voto di astensione che vuole essere un segnale di fiducia nei confronti della riforma».

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