FESTA DEL 2 GIUGNO: NAPOLITANO ESALTA LA REPUBBLICA

La Festa della Repubblica è iniziata alle 9 con la deposizione di una corona d’alloro sulla tomba del Milite ignoto all’Altare della Patria da parte del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Il presidente nel messaggio inviato al Capodi Stao Maggiore delal Difesa ha parlato dell’importanza della Costituzione, «simbolo e fondamento della democrazia». Ieri nel messaggio per il 62/o anniversario della Repubblica aveva espresso preoccupazione per la situazione italiana dicendo basta all’intolleranza e al ribellismo «per fermare i rischi della regressione civile».

La parata militare anche quest’anno è intitolata a "La Repubblica e le sue forze armate". Napolitano è giunto al Vittoriano accompagnato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal capo di stato maggiore della Difesa Vicenzo Camporini. Napolitano ha passato in rassegna il battaglione Interforze schierato in piazza Venezia, ed è stato accolto sulle scale dell’Altare della Patria dal presidente del Senato, Renato Schifani, quello della Camera, Gianfranco Fini, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il presidente della Corte Costituzionale Franco Bile. Poi  ha raggiunto via dei Fori Imperiali a bordo della Flaminia presidenziale, scortato dai Corazzieri a cavallo, e ha preso posto sul palco: la Banda dell’Arma dei Carabinieri, come ogni anno, ha dato il via alla parata. La banda dell’Esercito ha quindi intonato l’inno nazionale. Dopo l’alzabandiera solenne, Napolitano ha lasciato piazza Venezia per passare in rassegna le truppe. Alle 10 l’arrivo del corteo presidenziale alla tribuna di via dei Fori imperiali dove hanno sfilato 7.200 militari e civili.

«Costituzione simbolo e fondamento della Repubblica». «Il 2 giugno 1946 – ha spiegato il Capo dello Stato in un messaggio al Capo di Stato maggiore della Difesa – con il referendum istituzionale, prima espressione di voto a suffragio universale nella storia nazionale, gli italiani scelsero la Repubblica ed elessero l’Assemblea costituente, che, l’anno successivo, avrebbe approvato la Carta costituzionale, ispirazione e guida della ricostruzione materiale ed istituzionale dell’Italia e, da allora, simbolo e fondamento della democrazia del nostro paese».

«Forze armate garanti della Costituzione». Napolitano ha detto che «nella nuova prospettiva di apertura verso il mondo le Forze Armate italiane del XXI secolo rinnovano il proprio fondamentale ruolo di custodi e garanti della Costituzione repubblicana, interpretandone il significato universale nelle innumerevoli missioni a sostegno dei diritti umani, della legge e dello sviluppo sociale ed economico in tante aree di crisi».

La tribuna d’onore. Con i cinque presidenti delle alte cariche istituzionali, i ministri della Difesa Ignazio La Russa, degli Esteri Franco Frattini, della Giustizia Angelino Alfano, delle Attività produttive Claudio Scajola e delle Pari opportunità Mara Carfagna; i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta,Paolo Bonaiuti e Guido Bertolaso; gli ex ministri della Difesa Sergio Mattarella, Antonio Martino e Arturo Parisi; il presidente del Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, Francesco Rutelli; il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente
della Provincia Nicola Zingaretti e il governatore della Regione Lazio Piero Marrazzo.

Il ricordo dell’elicotterista.  La Parata quest’anno è funestata dalla morte dell’elicotterista dell’Aviazione dell’Esercito Filippo Fornassi, «caduto ieri nei cieli di Bracciano nell’adempimento del dovere», come ha sottolineato lo speaker della manifestazione. Una frase accolta da un applauso del pubblico. Cordoglio e solidarietà del Presidente per la vittima e i feriti nell’incidente.

La sfilata. Dopo la Banda dell’Arma, i primi a sfilare sono i reparti impegnati nelle missioni di pace come i militari della Brigata Sassari, accompagnati dal loro inno Dimonios. Nello stesso settore i Carabinieri del Tuscania e Parà della Folgore, ma anche gli uomini e le donne dalla Cri, così come reparti spagnoli, francesi, tedeschi e statunitensi. Poi sarà la volta dei quattro blocchi in cui sfileranno gli istituti di formazione e i reparti operativi di ciascuna Forza armata: Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri, seguiti dai corpi, armati e non, dello Stato, con il sesto e il settimo (e ultimo) settore dedicati a Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Polizia Municipale. A chiudere la Parata, come sempre saranno i reparti a Cavallo.

Fini: messaggio di Napolitano condiviso. «Un messaggio, quello di ieri del capo dello Stato, alto, condiviso, certamente impregnato di quella passione civile che caratterizza il mandato del presidente Napolitano». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Frattini: governo sosterrà sempre esercito. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini parlando dei militari ha detto che «queste donne e questi uomini avranno sempre alle loro spalle il governo del Paese».

La Russa, ministro della Difesa, ha sottolineato il «consenso, al di là dell’alternarsi dei governi, intorno ad una idea nuova di patria, più moderna, efficiente, partecipata». La Russa ha espresso la necessità di recuperare «quell’entusiasmo e quella fiducia che furono propri dei primi anni della nostra Repubblica, quando dalle macerie si passò, in un tempo brevissimo, al miracolo economico». Il ministro ha inoltre detto che «il Tricolore si serve con coraggio, costanza e determinazione, facendo bene il proprio dovere fino in fondo».

Alemanno: festa di unità nazionale. «In questo momento abbiamo bisogno di
una grande unità nazionale che può essere soltanto rappresentata dai valori repubblicani». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che questa mattina ha partecipato, con le maggiori cariche dello Stato, alla deposizione della corona all’altare della Patria. «Quella di oggi – ha aggiunto – è la festa che meglio appresenta la nostra Repubblica ed è molto importante che tutte le istituzioni e le forze politiche sociali si stringano intorno a questa data».

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