Dopo l’incontro con i sindacati metalmeccanici tedeschi per l’eventuale acquisizione di Opel da parte di Fiat, l’amministratore delegato della casa torinese ha confermato che l’offerta del Lingotto non prevede contanti, ma l’apporto di attività .
«Penso che possiamo offrire molto alla Opel», ha detto Marchionne nel corso di un’intervista a Bloomberg tv. «La nostra offerta prevede un mucchio di asset, che producono contanti e che sono buoni come i contanti e probabilmente meglio dei contanti. I contanti finiscono, gli asset che producono contanti no». L’offerta di Fiat sarà presentata domani al Governo di Berlino.
Ma Marchionne, che ha definito l’incontro «aperto e costruttivo», non sembra avere convinto i lavoratori tedeschi sul fatto che l’offerta del gruppo italiano per l’acquisizione di Opel sia la migliore, a quanto scrive Il Sole 24 Ore. Il sindacato Ig Metall ritiene che l’offerta migliore sia quella del gruppo di componentistica austro-canadese Magna, e non vuole che Opel diventi una mera divisione di un gruppo automobilistico paneuropeo.
In più i lavoratori vogliono sedere nel consiglio di amministrazione e avere voce in capitolo in tutte le decisioni. Marchionne ha promesso che prenderà in considerazione le richieste del sindacato, ha riferito Bertold Huber, presidente del sindacato tedesco dei metalmeccanici, ma ha precisato di volere incontrare presto altri investitori.
Parlando ai giornalisti, Huber ha detto che durante l’incontro, durato circa un’ora e mezzo, ha chiarito a Marchionne quali criteri dovrebbe rispettare un potenziale investitore di Opel dal punto di vista del sindacato, sottolineando le differenze ”culturali” tra l’Italia e la Germania sul piano della partecipazione dei lavoratori alla vita aziendale.
Huber non ha espresso un giudizio sul piano Fiat, ma, rispondendo a chi gli chiedeva che tipo di risposte il Lingotto abbia dato alle richieste della Ig Metall, ha ripetuto: «Abbiamo differenti culture in fatto di partecipazione e cogestione aziendale da parte dei lavoratori». Durante l’incontro, Huber ha espresso a Marchionne la necessità di trovare ”vie comuni”su questo tema. Una richiesta, ha riferito inoltre il leader sindacale, su cui Marchionne si è detto d’accordo.
I piani dei pretendenti alla Opel, sostiene la Ig Metall, devono rispettare tre criteri fondamentali. I potenziali investitori, ha spiegato Huber, devono avere «capitale proprio e liquidità , devono mantenere le fabbriche ed i posti di lavoro» in Germania e «devono sostenere gli sviluppi tecnologici» e garantire «l’autonomia della politica del marchio» Opel.
Infine, rispondendo a chi gli chiedeva se esiste un problema di sovrapposizione dei modelli fra le due case automobilistiche, Huber ha risposto: «Non serve pensarci su, è semplicemente obiettivo, è de facto così. E questo, del resto, è il problema».
