È scaduto alle 11 italiane – dopo il rinvio di tre ore concesso dal leader dei ribelli Abu Sayyaf – il termine fissato dai rapitori che hanno in mano i tre ostaggi della Croce rossa nelle Filippine, tra cui l’italiano Eugenio Vagni.
I tre operatori della Croce Rossa Internazionale rapiti nel sud delle Filippine – oltre a Vagni la filippina Jean Mary Lacaba lo svizzero Andreas Notter – sarebbero però ancora vivi. Lo ha affermato il governatore della provincia di Jolo, Abdusakur Tan, poche ore dopo la scadenza dell’ultimatum dei terroristi.
I sequestratori avevano minacciato di decapitare uno degli ostaggi se entro le 8 (le 14 ora locale) le forze di sicurezza filippine non si fossero ritirate da 14 villaggi nella provincia di Sulu.
Il capo dello Stato Giorgio Napolitano si è detto «profondamente preoccupato» per la sorte degli ostaggi e ha chiesto che «considerazioni di carattere umanitario prevalgano sulle ragioni dell’odio e dell’intolleranza».