Fisco, Agenzia delle Entrate contesta a Luxottica evasione per 500 milioni

La lunga mano del fisco sul patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio. Secondo un’inchiesta pubblicata dal settimanale L’Espresso, infatti, il fondatore del gruppo industriale dovrebbe all’erario circa 500 milioni, frutto di 1,55 miliardi di profitti non pagati.

Già nel 2007, l’anno in cui è cominciata l’indagine, l’Agenzia per le entrate di Milano, ha chiesto  alla Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio, 20 milioni. Spiccioli, rispetto alle contestazioni scaturite da questa nuova indagine.

La Delfin, per evitare quella che sarebbe una delle accuse di evasione fiscale più pesante della storia del nostro Paese, fa sapere di aver avviato «da tempo una procedura volta a definire la vicenda in via bonaria e confida che una soluzione possa arrivare a breve».

La presunta evasione, sarebbe frutto di un meccanismo a “sandwich”: una holding italiana che possiede una finanziaria straniera che a sua volta possiede un’industria italiana.

La tedesca Leofin era al centro tra la struttura organizzativa e decisionale italiana (con Leonardo finanziaria) e le partecipazioni di capitale, soprattutto Sanson e Luxottica; lo scopo, verosimilmente, era quello di utilizzare il più favorevole sistema impositivo in vigore in Germania.

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Emiliano Condò