FORZA ITALIA CONFLUISCE NEL PDL, BERLUSCONI, ”BALUARDO DEMOCRATICO”

Forza Italia si scioglie. Il consiglio nazionale infatti ha approvato per acclamazione la mozione che prevede la convergenza del partito nel Popolo della libertà. Il documento conferisce al consiglio nazionale, fino al 31 dicembre 2009, il potere di definire ed indirizzare la politica di Forza Italia e «affida a Berlusconi pieno mandato per le scelte e gli adempimenti in vista del congresso». «In questo Consiglio nazionale si fa un passo avanti, tutti noi e tutti gli elettori, nella battaglia dell’avventura della libertà» ha detto Berlusconi nel suo brevissimo intervento. Una velocissima apparizione quella del premier all’Auditorium Conciliazione di Roma: in poco meno di un quarto d’ora il premier è salito sul palco, ha cestinato la traccia già pronta, si è commosso e ha riletto il discorso della «discesa in campo». Poi, il tempo di rispondere a una domanda dei cronisti e via verso palazzo Grazioli.

STANDING OVATION- Il suo arrivo è comunque bastatao a rianimare, intorno alle 17, la platea del Consiglio nazionale di Forza Italia. Sulle note di «Meno male che Silvio c’è», la canzone dedicata al Cavaliere nell’ultima campagna elettorale, il premier è salito sul palco e in platea c’è stata una standing ovation.

IL DISCORSO DEL ’94 – Accolto con calore dal Consiglio nazionale Berlusconi ha aperto il suo intervento leggendo il discorso con il quale annunciò nel 1994 la sua discesa in campo: «Questa notte avevo scritto un discorso, stamattina l’ho riletto e data l’età mi sono commosso, per questo ho deciso di non leggerlo. Ma ho trovato in una cartella un passo datato gennaio ’94 che inizia così: "L’Italia è il Paese che amo"». «Non c’è da cambiare una sola parola rispetto al testo della mia discesa in campo – ha poi aggiunto il premier -. In questi 14 anni abbiamo dato al nostro Paese qualcosa di positivo e che era indispensabile. Forza Italia è stata, è ancora e sarà in futuro il vero baluardo della democrazia nel nostro paese».

PREMIER COMMOSSO – La riproposizione del testo del ’94 ha commosso il Cavaliere («data l’età sono facile alla commozione») e l’intera platea azzurra. Nei 15 minuti in cui è stato di fronte alla platea dell’Auditorium della Conciliazione, Berlusconi non ha mai citato Alleanza Nazionale, e neanche altre forze minori che confluiranno nel Pdl. Mentre ha più volte sottolineato «l’importanza storica» che ha rivestito il partito azzurro in questi ultimi 14 anni della politica italiana.

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