STANDING OVATION- Il suo arrivo è comunque bastatao a rianimare, intorno alle 17, la platea del Consiglio nazionale di Forza Italia. Sulle note di «Meno male che Silvio c’è», la canzone dedicata al Cavaliere nell’ultima campagna elettorale, il premier è salito sul palco e in platea c’è stata una standing ovation.
IL DISCORSO DEL ’94 – Accolto con calore dal Consiglio nazionale Berlusconi ha aperto il suo intervento leggendo il discorso con il quale annunciò nel 1994 la sua discesa in campo: «Questa notte avevo scritto un discorso, stamattina l’ho riletto e data l’età mi sono commosso, per questo ho deciso di non leggerlo. Ma ho trovato in una cartella un passo datato gennaio ’94 che inizia così: "L’Italia è il Paese che amo"». «Non c’è da cambiare una sola parola rispetto al testo della mia discesa in campo – ha poi aggiunto il premier -. In questi 14 anni abbiamo dato al nostro Paese qualcosa di positivo e che era indispensabile. Forza Italia è stata, è ancora e sarà in futuro il vero baluardo della democrazia nel nostro paese».
PREMIER COMMOSSO – La riproposizione del testo del ’94 ha commosso il Cavaliere («data l’età sono facile alla commozione») e l’intera platea azzurra. Nei 15 minuti in cui è stato di fronte alla platea dell’Auditorium della Conciliazione, Berlusconi non ha mai citato Alleanza Nazionale, e neanche altre forze minori che confluiranno nel Pdl. Mentre ha più volte sottolineato «l’importanza storica» che ha rivestito il partito azzurro in questi ultimi 14 anni della politica italiana.