L’Osservatorio francese lancia l’allarme: «L’aria che respiriamo in casa può essere più dannosa dello smog e può avere conseguenze sia sui singoli disturbi come la sonnolenza e l’irritazione degli occhi, sia sull’aggravamento di patologie come le allergie e l’asma». Ad inquinare le abitazioni sono le colle per i parquet, le vernici e le fibre trattate della moquette, ma anche le muffe, gli aloni di fumo di tabacco e le onde trasmesse da apparecchi wireless come modem, telefoni e televisioni.
Ma il problema riguarda anche i materiali utilizzati per la costruzione delle case, che possono contenere sostanze tossiche, soprattutto se provenienti dall’estero dov’è ancora ammesso l’uso di componenti vietati ormai da anni in Italia. Proprio di questo ha parlato il professor Claudio Germak, docente di design industriale al Politecnico di Torino, sostenendo che «oggi c’è un tentativo, soprattutto da parte delle grandi aziende, di richiedere un certificato su materiali, provenienza dei prodotti, e valutazione del livello di sicurezza complessivo».
