I bonus dei manager bancari dovranno in futuro essere direttamente collegati ai risultati a lungo termine da essi conseguiti nello svolgere le proprie mansioni, e non alla loro condotta sul breve periodo, soprattutto qualora comporti rischi per i rispettivi istituti e i relativi clienti, anche se magari fosse coronata da successo nella singola fattispecie.
È questo il principio-cardine sul quale si basa la bozza di comunicato che sarà approvato dai leader del G20, al termine del vertice del 25 settembre a Pittsburgh, in Pennsylvania.
Lo hanno anticipato fonti riservate interne ai lavori, secondo cui il testo prevede in modo esplicito di «limitare i bonus a una certa percentuale dei profitti totali netti, quando non si sia in armonia con il mantenimento di una solida base di capitale».
In precedenza il ministro del Tesoro americano, Timothy Geithner, aveva spiegato come si vogliano «introdurre standard assai rigorosi per limitare i rischi».
In realtà, proprio da Usa e Gran Bretagna sarebbe venuta la maggiore cautela, con Francia e Germania invece determinate. L’intesa definitiva, comunque, non sarebbe al momento stata ancora raggiunta, almeno secondo quanto riferito, in via anonima, negli ambienti della delegazione francese, secondo cui «sono stati compiuti progressi, ma ancora un compromesso non c’è».
Più in generale, l’intento in seno al G20 è di attuare compiutamente la nuova normativa per migliorare qualità ed entità dei capitali bancari entro il 2012, con un’applicazione progressiva.
