Il quotidiano britannico Guardian corregge almeno in parte il tiro sull’Italia. Dopo l’articolo di ieri in cui indicava per il nostro paese il rischio di espulsione dal G8, il giornale nell’edizione di mercoledi afferma che il pericolo riguarda altri paesi europei, anche se conferma i propri dubbi circa la rappresentatività dell’Italia. Il giornale prevede che nei prossimi tre anni gli Stati europei si contenderanno il ruolo di leadership per rappresentare l’Unione europea al G8. Il Guardian continua sottolineando che il ruolo guida del summit non potrà che essere affidato agli Stati Uniti.
Ma la polemica non si spegne e il Guardian rincara la dose. «La questione è se l’Italia, dopo una decade di deriva economica, risponda ai requisiti base per partecipare a un tavolo internazionale». E ancora: «Quando i grandi si siederanno all’Aquila hanno diritto di sapere se si trovano in un paese tra i primi al mondo o in uno del Terzo mondo».
Dello stesso avviso sembra essere anche il Times, che mette in un dubbio la credibilità di Berlusconi. Se il G8 si appresta a discutere temi come la ripresa economica mondiale, la fame nel mondo e il cambiamento climatico, il giornale evidenzia come l’Italia non abbia invece mantenuto le promesse in fatto di aiuti all’Africa.
Il Financial Times ha elaborato un’analisi politica sottolinenando come il G8 sia l’opportunità per Silvio Berlusconi di riguadagnare punti davanti ai grandi del mondo, dopo che la sua reputazione è stata offuscata «non solo per i recenti scandali». Secondo il quotidiano inglese infatti il Cavaliere è «da tempo una figura controversa che a Washington non ha più lo stesso peso e in vari temi irrita i suoi alleati: dallo scarso interesse per gli aiuti allo sviluppo e al clima, al presentarsi continuamente come un interlocutore tra l’America e la Russia».
A sua volta L’Indipendent evidenzia le promesse mancate dal governo italiano sugli aiuti contro la fame nel mondo, riportando la denuncia di Save the Children e di altre organizzazioni umanitarie che accusano l’Italia di aver ulteriormente tagliato del 10 per cento i fondi destinati ai paesi poveri.
In controtendenza appare solo il Telegraph. Il quotidiano cita una fonte inglese che negherebbe il pressing della Gran Bretagna per far uscire l’Italia dal G8 a causa della debolezza politica di Berlusconi:«Gli italiani sono stati molto professionali. Non abbiamo problemi con loro», sostiene la fonte.