Il colosso energetico russo Gazprom ha riattivato il flusso di gas verso l'Europa attraverso il territorio ucraino. Un portavoce del colosso energetico russo ha reso noto che "il sistema ucraino di trasporto ha cominciato a ricevere il gas" alle 10.24 ora di Mosca (le 8.24 in Italia). La stessa fonte ha precisato che gli osservatori dell'Unione europea seguiranno le operazioni. Si è così risolta l'ennesima crisi tra i due Stati ex sovietici che aveva creato problemi soprattutto nei Paesi dell'Est. Secondo i tecnici ci vorranno al massimo 36 ore perché la situazione torni alla normalità .
Ieri il premier russo Vladimir Putin e il primo ministro ucraino Iulia Timoshenko avevano firmato un accordo che avevano definito "storico", valido fino al 2029. Sui dettagli dell'intesa, che prevede contratti separati per il gas di transito e per quello destinato al consumo ucraino, molti punti restano avvolti nel riserbo. Il costo di 1.000 metri cubi di gas nel 2009 dovrebbe comunque essere per Kiev mediamente sotto i 250 dollari, sui quali a dicembre si erano arenate le trattative. Le tariffe di transito per Mosca resteranno quelle del 2008, 1,7 dollari per 1.000 metri cubi e 100 chilometri di tubi.
La durata decennale dei contratti, sottoscritti dai numeri uno di Gazprom, Aleksei Miller, e di Naftogaz Ukraini, Oleg Dubina, garantisce secondo le parti il non ripetersi delle tradizionali crisi di fine anno, andando incontro alla richiesta europea di stabilità nei rifornimenti. E Putin ha puntualizzato che dopo la firma, non c'è più necessità di osservatori o di consorzi come quello che Gazprom aveva chiesto all'italiana Eni di organizzare per assicurare il gas 'tecnico', che mantiene la pressione nei tubi e convoglia i flussi nelle direzioni volute. Quel gas, ha detto Timoshenko, sarà dato a Kiev a prezzo speciale
