S’impenna nuovamente la tensione tra Russia e Ucraina: il presidente russo Dmitry Medvedev ha annunciato che il Cremlino ha deciso di posporre l’invio di un nuovo ambasciatore a Kiev a causa della crisi bilaterale, accusando il governo ucraino di voler rompere del tutto, anche per quanto riguarda l’interscambio energetico: una condotta, ha sottolineato il presidente russo, che pone a rischio le forniture di gas naturale all’Europa nel suo complesso.
Medvedev ha inoltre auspicato un miglioramento nei rapporti tra i due Paesi nel caso in cui «nuove autorità » si affermassero nella vicina Repubblica ex sovietica.
«Voglio informarla», scrive Medvedev in una lettera aperta al pari grado ucraino Viktor Yushchenko,«che, sulla base dell’attuale atteggiamento anti-russo della dirigenza ucraina, ho assunto la decisione di posporre l’invio di un nostro nuovo ambasciatore. Questo non è un documento di ordinaria amministrazione», si puntualizza.
«Contiene una serie di osservazioni complesse e senza perifrasi sul comportamento dei massimi vertici politici ucraini. Abbiamo l’impressione», accusa il presidente russo, «che Kiev cerchi senza soluzione di continuità di infrangere i tradizionali legami economici con la Russia, in primo luogo nel settore dell’energia. Come risultato è stato messo a rischio l’utilizzo stabile da parte dei nostri Paesi di una rete di gasdotti effettivamente unitaria, finalizzata alla sicurezza energetica della Russia, dell’Ucraina e di molti Stati europei».