Le forniture di gas dalla Russia attraverso l'Ucraina riprenderanno domani mattina. Lo ha annunciato il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso. Ponendo fine – almeno si spera – a un succedersi di stop e di ripresa di trattative tra i due paesi, in guerra tra loro sul fronte energetico, e che ha caratterizzato tutte le ultime 48 ore. La notizia dello sblocco è stata confermata anche dal numero due di Gazprom, Alexandr Medvedev, che da Bruxelles ha precisato che il riavvio del flusso avverrà "alle ore 8 europee, ovvero le 10 russe".
Barroso, che parlava al termine di un incontro con il presidente romeno Trajan Basescu, ha ricordato di aver parlato al telefono con il premier russo Vladimir Putin e con il presidente ucraino Viktor Yushchenko. Quest'ultimo, ha sottolineato Barroso, "mi ha assicurato che non vi saranno più ostacoli al flusso di gas attraverso l'Ucraina". Il presidente della Commissione ha concluso che "sono state soddisfatte tutte le condizioni, non possiamo accettare ulteriori ritardi, non possiamo accettare che i nostri cittadini rimangano al freddo".
A sbloccare per l'ennesima volta la situazione, il fatto che l'Ucraina ha firmato una nuova copia dell'accordo sul monitoraggio del transito del gas con l'Unione europea e la Russia, rimuovendo le precedenti contestazioni che avevano portato il rifiuto di Mosca di applicare il contratto e la richiesta di ulteriori contrattazioni. "Una delegazione di Gazprom ha portato a termine stamane i negoziati a Kiev – è scritto nel comunicato del colosso energetivo russo – come risultato del negoziato, l'Ucraina ha firmato senza condizioni aggiuntive".
Il presidente russo Dmitri Medvedev ieri aveva dichiarato nullo l'accordo, firmato meno di 24 ore prima, perché Kiev aveva aggiunto a meno alcune note di "interpretazione" della contesa tra i due paesi che a Mosca proprio non erano andate proprio giù. Da qui una nuova mediazione portata avanti in prima persona da Barroso, e lo sblocco di oggi.
Nell'annunciare la ripresa delle forniture a partire da domani, Barroso ha aggiunto che "quello che è successo i dimostra che l'Unione europea ha un problema di approvvigionamento di risorse energetiche". Il modo migliore per evitare altre crisi di questo tipo, ha spiegato il presidente, è "avere riserve di gas e diversificare le fonti". Da qui il "caldo invito" agli Stati membri a trovare fonti alternative di energia e a non contare su un solo fornitore.