Il Parlamento di Westminster assediato dalla lobby britannica della “lap dance”.
Secono il Times «assegni a cinque cifre» sarebbero stati elargiti a parlamentari conservatori e liberal-democratici per «annacquare» una proposta di legge del governo che intende creare regole stringenti per il settore dei night club che offrono spogliarello e lap dance, in quello che il prospero settore rivendica come una «lotta per la sopravvivenza».
Il provvedimento che il governo sta mettendo a punto, scrive il Times, intende obbligare i «locali per incontri sessuali» a richiedere ogni anno il rinnovo della licenza e assegnare ai municipi ampi poteri in questo campo, ponendo solidi paletti alla proliferazione dei locali dove si assiste a spogliarelli, lap dance e pole dance, raddoppiati – dice il giornale – negli ultimi quattro anni a oltre 300.
Un primo risultato la campagna, affidata alla ditta di lobbying Quintus, l’ha già raccolto alla Camera dei Lord, dove eminenti pari di entrambi i partiti d’opposizione hanno messo in cantiere una lunga serie di emendamenti, poi ritirati in base ad una procedura tecnica.
La Lap Dancing Association, tuttavia, è fiduciosa che quando l’esame del provvedimento tornerà alla camera alta il prossimo mese la battaglia riprenda.
«È una battaglia per la nostra sopravvivenza», già costata 30.000 sterline di contratto con la Quintus, ha dichiarato al Times Chris Knight, vicepresidente dell’associazione, che ha spiegato che sono già stati organizzati diversi incontri con parlamentari d’opposizione di entrambe le camere del Parlamento.
«Abbiamo avuto una buona risposta dai Lord perché loro non dipendono dai voti come i parlamentari della Camera dei Comuni. Stiamo lavorando per ottenere un nuovo impegno da conservatori e liberal-democratici».
Lady Miller, che siede sui banchi dei liberaldemocratici ai Lord, spiega che il suo partito è «seriamente preoccupato per le conseguenze del provvedimento», precisando che «pur essendo inflessibili sullo sfruttamento delle donne, noi difendiamo anche il loro diritto a lavorare in questo settore se lo scelgono».
