Il Tribunale Internazionale dell’Onu non è stato neanche avvisato. Intanto però l’Italia ha di fatto bypassato i giudici di Arusha, in Tanzania, che indagano sui crimini del Ruanda, e ha liberato in anticipo il giornalista Georges Omar Ruggiu. L’uomo di origini belghe è stato condannato a dodici anni di carcere con l’accusa di genocidio e crimini contro l’umanità. Stava scontando la pena nel penitenziario di Voghera, da cui adesso è però uscito per buona condotta.
Ruggiu è stato liberato tre mesi prima della scadenza della pena, prevista per il 20 luglio, e senza alcuna comunicazione al Tribunale penale Internazionale, che deve essere l’ultimo a decidere sulle modalità di azione.
Il giornalista era stato liberato il 21 aprile scorso dal carcere di Voghera, dopo un anno di detenzione in Italia, e gli erano stati concessi 90 giorni di sconto per buona condotta e la Procura generale della Corte di appello di Roma aveva ratificato la decisione.
