GEORGIA: BUSH AI RUSSI, ”ANDATEVENE SUBITO”, MOSCA ALLA NATO, ”RISCHIO ROTTURA”

I soldati russi devono lasciare la Georgia "senza rinvii": lo dice oggi il presidente Usa George W. Bush, che sta seguendo costantemente la vicenda, nel giorno in cui Mosca ha annunciato il ritiro militare.

Versioni contrastanti. A confermare il ritiro questa mattina è il generale Anatoly Nogovitsyn da Mosca. Ma da Tbilisi, a stretto giro, il segretario della Sicurezza Nazionale smentisce: non si vedono segni di un abbandono del campo. Nel pomeriggio, a parlare è il portavoce del ministero dell’Interno georgiano, Shota Utiashvili, che accusa i russi di aver distrutto la pista d’atterraggio della base di Senaki, circa 240 chilometri a ovest della capitale, e anche i depositi di munizioni. "Se questo lo chiamano ritiro – attacca – allora non capisco il significato di questa parola". Continua dunque la guerra dei comunicati, tra i due paesi.

Le parole di Medvedev. Dal Cremlino arrivano anche oggi messaggi contrastanti. Quasi contemporaneamente all’annuncio di Nogovktsyn viene resa nota una bellicosa dichiarazione del presidente russo Dmitri Medvedev: "Chiunque proverà ad aggredirci e a uccidere i nostri cittadini riceverà una risposta schiacciante. La Russia avrà truppe sufficienti per rispondere a qualsiasi aggressione".

La denuncia del New York Times. Il quotidiano americano cita alcuni responsabili statunitensi dei servizi segreti che hanno chiesto di rimanere anonimi. Secondo le fonti dell’intelligence, le rampe lanciamissili sono state sistemate nel territorio dell’Ossezia del sud, a nord della capitale Tskhinvali, venerdì scorso.

La Russia minaccia di interrompere la sua cooperazione con la Nato se non verranno assunte decisioni «bilanciate e responsabili» nel corso della riunione straordinaria dei 26 ministri dell’Alleanza Atlantica in programma domani a Bruxelles sulla crisi in Georgia. A lanciare l’avvertimento è stato l’ambasciatore di Mosca presso la Nato Dmitri Rogozin, rispondendo ai cronisti a Bruxelles.

«Domani l’esito di questo incontro straordinario dei ministri della Nato deciderà le sorti del Consiglio Nato-Russia» (Nrc), ha detto l’ambasciatore riferendosi al progetto di partenariato tra Mosca e l’Alleanza Atlantica, nato con la dichiarazione di Roma del maggio 2002 in funzione antiterrorismo. Rogozin ha quindi invitato i 26 ministri degli esteri dell’Alleanza, che domani si incontreranno a Bruxelles per un vertice straordinario sulla Goergia, ad assumere «decisioni bilanciate e responsabili» e a contribuire a «calmare la situazione». Anche perché, ha avvertito, «oggi abbiamo la seria tentazione di mettere in discussione tutta la nostra cooperazione con la Nato».

Stato di emergenza in Sud Ossezia. La televisione russa Vesti-24 conferma che Eduard Kokoity ha sciolto il governo e proclamato lo stato d’emergenza nella regione ribelle. ”Ho firmato tre decreti: uno per le dimissioni del governo, un altro per la proclamazione dello stato d’emergenza in Ossezia del Sud e il terzo per la creazione di un comitato d’emergenza per la gestione delle conseguenze dell’aggressione georgiana”. Questa la dichiarazione di Kokoity, che ha ribadito che non intende ospitare osservatori straneri nel territorio sudosseto. Vuole, anzi, chiedere a Mosca di installare in zona una base militare permanente.

Aiuti russi a Gori. Un esponente di Mosca ha riferito all’agenzia Itar-Tass che una colonna di mezzi russi dovrebbe portare oggi aiuti umanitari nella città georgiana di Gori. "Oggi dalla capitale sudosseta Tskhinvali – ha detto – partirà un convoglio di otto camion della protezione civile e del ministero della Difesa russo che porteranno a Gori cibo, medicinali e acqua potabile".

Saakashvili: "Negoziato dopo il ritiro". Più conciliante la linea scelta ora dal presidente georgiano Mikhail Saakashvili, che in un discorso alla nazione ha dichiarato di voler evitare che i due Paesi possano ”allontanarsi” definitivamente e ha rivolto un appello a Mosca a favore del dialogo, pur ribadendo la difesa del principio di integrità della Georgia. ”Chiediamo il ritiro delle forze di occupazione russe senza ritardi – ha detto – una volta fatto questo allora si potrà iniziare a pensare seriamente a come evitare che i nostri due Paesi si allontanino per sempre”.

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