Nell’ambito della missione Ue di polizia in Georgia «l’Italia farà la sua parte: il ministro della Difesa La Russa ha parlato di qualche decina di uomini, un quantitativo ampiamente sufficiente». Frattini ha puntualizzato che il contributo italiano potrebbe oscillare tra le 15 e le 20 unità. Nel complesso, ha aggiunto il titolare della Farnesina, la missione dovrebbe infatti essere composta di 150-200 uomini.
Berlusconi telefona a Putin: "Attuare piano-Sarkozy"
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha avuto un colloquio con il suo omologo russo, Vladimir Putin, intorno alle 13.30, sulla crisi in Georgia. Lo ha rivelato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, al termine della riunione informale con i colleghi Ue ad Avignone. Berlusconi, ha spiegato Frattini, ha ribadito a Putin «il forte appoggio dell’Italia per l’attuazione dell’accordo di pace in sei punti» tra Russia e Georgia ma al tempo stesso ha accolto le istanze russe che chiedono alla Georgia di «confermare in modo chiaro e non equivoci l’impegno al non uso della forza in futuro».
Casa Bianca valuta la revoca dell’accordo nucleare con Mosca
L’amministrazione Bush sta valutando la revoca di un accordo con la Russia sullo scambio reciproco di prodotti, servizi e tecnologie nucleari, conosciuto sotto il nome di ’123 Agrement’. Stando a quanto rivela la Cnn, Washington studia tale misura come «rappresaglia» per la condotta di Mosca nel quadro della crisi del Caucaso. Stati Uniti e Russia hanno già raggiunto e sottoscritto l’intesa che, tuttavia, a Washington necessita della ratifica del Congresso.
Una fonte dell’amministrazione Bush ha confermato che il presidente potrebbe decidere di ritirare il decreto dal pacchetto di delibere che attendono di essere trasmesse e sottoposte al voto in aula. «Ma credo che si tratti di una scelta forzata», ha commentato John Wolfsthal, del Centro di studi strategici di Washington, sostenendo che «è del tutto improbabile che il Congresso decida di ratificare questo accordo entro l’anno». Pertanto, a suo dire, una tale mossa da parte della Casa Bianca eviterebbe inutili attriti con il Capitol Hill, oltre a mostrarsi come un provvedimento in linea con la posizione di fermezza assunta da Washington nei confronti di Mosca.