La Nato ha ingiunto alla Russia di fare marcia indietro sul riconoscimento unilaterale dell’indipendenza di Ossezia del Sud e Abkhazia dalla Georgia, tornando a sollecitarla a rispettare l’integrità territoriale di Tbilisi. Ma il processo del riconoscimento va avanti, ha replicato in una conferenza stampa telefonica il portavoce del premier Vladimir Putin, Dmitri Peshkov, ribadendo che e’ dettato da ragioni umanitarie.
La Russia – ha detto ancora il portavoce – accoglierà con calore ogni decisione di altri paesi di riconoscere l’Abkhazia e l’Ossezia del sud, come ha chiesto il presidente russo Dimitri Medvedev. "Purtroppo – ha aggiunto – molti sono rimasti silenziosi quando la Georgia ha dato il via al conflitto".
La Russia è autosufficiente, ma è un membro responsabile della comunità internazionale. Vuole l’appoggio di altri paesi nella crisi in Caucaso, ma proseguirà per la sua strada. Ha aggiunto il portavoce del premier.
Un isolamento della Russia – ha sottolineato Peshkov – porterebbe problemi economici non solo alla Russia, ma anche ai paesi dell’Occidente. Mosca è interessata a integrarsi nell’economia internazionale, e molti Paesi condividono questo interesse. Quindi Mosca continuerà a cooperare, ma prenderà tutte le misure per bloccare chi vuole danneggiare i suoi interessi, ha concluso il portavoce.
"L’Alleanza Atlantica", si legge in un comunicato ufficiale diffuso dal quartier generale Nato di Bruxelles, "condanna la decisione della Federazione Russa di concedere il proprio riconoscimento ai territori georgiani dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia, e le chiede di revocare la sua decisione", prosegue la nota, sottoscritta dagli ambasciatori dei 26 Stati membri.
Tbilisi intanto ha ridotto le relazioni diplomatiche con la Russia. "Non avremo più un ambasciatore a Mosca, solo un diplomatico di alto livello e un diplomatico di secondo rango lavoreranno nella nostra ambasciata in Russia" ha detto oggi il ministro degli Esteri georgiano, la signora Eka Tkeshelashvili.
