"Mosca – ha spiegato Carmen Romero, portavoce dell’Alleanza atlantica – ci ha informato attraverso i canali militari che il ministro della Difesa della Federazione russa ha preso la decisione di fermare le attività di cooperazione militare internazionale tra la Russia e i Paesi della Nato, fino a nuovo avviso". Il programma di cooperazione tra Russia e Nato – ha quindi ricordato la portavoce – prevede tutta una serie di azioni comuni: non solo esercitazioni terrestri e navali, ricerca e salvataggio in mare, emergenze civili, collaborazione logistica, scientifica e accademica. Ma anche lotta al terrorismo, gestione delle crisi, cooperazione contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, controllo degli armamenti. Per il momento però è difficile capire in cosa di fatto si concretizzerà la decisione di Mosca.
Per quel che riguarda la possibilità di transitare per il territorio russo verso l’Afghanistan, la portavoce della Nato ha spiegato che è presto per dire se la decisione del Cremlino riguarderà anche l’accordo raggiunto a Bucarest nell’aprile scorso. Romero ha comunque sottolineato come tale intesa non sia ancora entrata in vigore e come per rifornire la missione Isaf in Afghanistan siano sufficienti le rotte finora utilizzate, come quella via Kuwait o quella via Qatar.
Intanto il dipartimento di Stato americano ha definito "deplorevole" la decisione della Russia di sospendere la cooperazione militare con la Nato. Anche se dal ranch presidenziale di Crawford, in Texas, il portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale, Gordon Johndroe, ha sottolineato come "nelle circostanze attuali sia molto difficile immaginare un impegno degli Stati Uniti sul fronte della cooperazione militare con Mosca. Almeno fino a che la situazione in Georgia non sarà risolta".