Il presidente della Georgia, Mikhail Saakashvili, ha firmato il piano di pace proposto dal presidente francese e capo di turno della Ue, Nicolas Sarkozy, per porre fine al conflitto russo-georgiano legato all’Ossezia del sud. L’annuncio è stato dato dallo stesso Saakashvili dopo un incontro con il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice: «Abbiamo firmato il cessate il fuoco con l’occupante e l’aggressore. Ora – ha aggiunto – vediamo il diavolo direttamente negli occhi. Ci sono ancora molte zone del Paese sotto occupazione militare straniera».
CRITICHE ALLA NATO – Saakashvili non ha risparmiato anche critiche alla Nato, spiegando di avere messo in guardia tempo fa il resto del mondo dal rafforzamento militare della Russia e che Mosca preparava da mesi l’intervento armato in Georgia. Ovvero, da quando la Nato ha preferito, lo scorso aprile, di non aprire le porte a Tbilisi proprio per timore di irritare i russi. La firma della pace non deve però, secondo il presidente georgiano, lasciar pensare ad una debolezza del suo governo: la Georgia, ha precisato, non cederà «mai» un chilometro quadrato del suo territorio.
«NEGOZIATI IN CORSO» – «L’accordo non pregiudica accordi futuri» ha poi voluto evidenziare Condoleezza Rice, citando «negoziati in corso per infrastrutture da collocare in futuro nella zona di conflitto», in riferimento all’invio di un contingente di pace internazionale, che secondo il capo della diplomazia Usa sarebbe «posssibile in pochi giorni». La Rice ha anche accusato il leader del Cremlino Dmitri Medvedev di non aver «onorato» la sua promessa di fermare tutta l’operazione militare in Georgia. E ha chiesto che a questo punto ci sia il disimpegno delle truppe di Mosca: «Il nostro obiettivo più urgente è l’immediato e ordinato ritiro delle forze armate russe e il loro ritorno in Russia». La Rice ha poi ribadito che gli Usa riconoscono l’indipendenza della Georgia ed ha evidenziato che «non è più il 1968», l’anno dell’invasione di Praga. Un concetto, questo, che era stato espresso in giornata anche dal presidente Usa, George W. Bush, secondo cui la Guerra Fredda «è finita» e per questogli Stati Uniti si augurano che la Russia lo riconosca. Anche il capo della Casa Bianca ha esortato Mosca a rispettare gli accordi per il cessate il fuoco in Georgia e ritirare le truppe. La Russia ha «danneggiato la propria credibilità » in questa vicenda, ha commentato Bush, aggiungendo che un rapporto teso con Mosca non è però «negli interessi americani».
MERKEL: «PRESENZA INGIUSTA» – Ma non solo gli Stati Uniti fanno pressione su Mosca. Anche la Germania è parte attiva negli incontri che cercano di portare la pace nel Caucaso. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha incontrato il presidente russo Dmitri Medvedev nella residenza di Soci affermando che alcune azioni della Russia durante il conflitto con la Georgia sull’Ossezia del Sud sono state «sproporzionate». Mosca deve ritirare le sue truppe dalla Georgia. Secondo la Merkel, «è ingiusta la presenza dei militari russi nel territorio georgiano» e quindi «occorre attuare il piano composto da sei punti (proposto dalla presidenza francese dell’Ue, ndr) perché le truppe russe escano dalla Georgia».
LA POSIZIONE DI MOSCA – In Ossezia del Sud è stata ripristinata la sicurezza «anche se purtroppo persistono alcuni problemi», ha dichiarato il presidente russo Dmitri Medvedev dal canto suo dopo l’incontro con il cancelliere Angela Merkel. Il leader del Cremlino ha ribadito la difesa dell’intervento russo in Georgia, e ha lanciato un monito eloquente, quanto «colorito»: ora la Russia deve garantire la sicurezza nella regione, ha detto, anche perché «a nessuno, ma più, debbono venire in mente idee idiote» come quella che ha portato al conflitto aperto russo-georgiano. La Russia «non vorrebbe un peggioramento dei propri rapporti con la Ue e gli Usa nè a breve nè a lungo termine. Anzi – ha aggiunto il presidente – partiamo sempre dalla necessità di sviluppare rapporti sia con la Ue che con gli Usa e alcuni paesi singoli della Ue. Viviamo in un mondo molto fragile, è del tutto evidente che il peggioramento globale della situazione internazionale farà il gioco delle forze più reazionarie. Chi non lo capisce è cieco».
