MESSAGGIO – Questo, in sintesi, il messaggio che i 27 lanciano a Mosca nel documento conclusivo del vertice straordinario Ue in corso a Bruxelles per fare il punto sulla situazione in Georgia e sulle relazioni con la Russia. Il presidente francese Nicolas Sarkozy, presidente di turno dell’Unione Europea, ha annunciato che sarà in missione a Mosca e Tblisi l’8 settembre. L’obiettivo, ha spiegato, è di «ottenere il ritiro delle forze russe» dietro le linee in cui si trovavano prima del 7 agosto. L’Unione europea ha deciso inoltre di rinviare le prossime riunioni già fissate per negoziare un nuovo accordo di partenariato con la Russia fino a quando non saranno applicati tutti i sei punti del piano di pace per la Georgia. Previste anche iniziative politiche ed economiche a sostegno della Georgia. Come anche la proposta di una missione di 200 osservatori civili alla quale l’Ue potrebbe dare il via libera a metà settembre.
BERLUSCONI: «SUPERATO MOMENTO PERICOLOSO» – «Abbiamo superato quello che poteva essere un momento pericoloso per l’Ue – ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – ossia che l’Ue accogliesse le volontà di alcuni Paesi, soprattutto quelli che sono stati sottomessi all’ex Urss, di chiedere sanzioni alla Federazione Russa, sulla base di una versione dei fatti che vede la Russia largamente colpevole rispetto alla Georgia«. Per Berlusconi c’è stata una «larga approvazione al documento finale, che termina con il mandato a Sarkozy di recarsi l’8 settembre a Mosca insieme a Barroso e a Solana per verificare che i sei punti dell’accordo vengano rispettati». È stato evitato, quindi, che si «riportasse la storia indietro ai temi della Guerra fredda». In precedenza il premier aveva spiegato che l’importanza di mantenere buoni rapporti con la Russia riguarda anche il piano energetico. La Russia non solo è una grande potenza militare e nucleare, ma è anche un importantissimo fornitore di petrolio e di gas». «È giusto essere molto equilibrati e riconoscere che c’era stata una provocazione grave a cui è seguita una reazione» ha affermato inoltre Berlusconi a proposito della crisi. «Qualcuno – ha aggiunto il premier – durante la riunione ha detto che la reazione russa è stata sproporzionata e io gli ho chiesto che cosa si dovesse intendere eventualmente per reazione proporzionata. Nessuno mi ha risposto». Il presidente russo Dmitri Medvedev, ha poi spiegato Berlusconi, «ha dato ripetute assicurazioni a me e al presidente Sarkozy e ad altri della loro intenzione di un ritiro graduale dei soldati».
SARKOZY – Dal canto suo, il presidente francese Sarkozy ha dichiarato dopo il summit che «Yalta è finita e il ritorno alle sfere di influenza è inaccettabile». «Non è stata una riunione diretta contro la Russia – ha detto ancora Sarkozy – ma il suo comportamento nelle ultime settimane ha portato molta preoccupazione, e non solo in Europa».
LA RUSSIA – In precedenza era stata la Russia ad ammonire l’Europa: il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov’, aveva lanciato un appello affinché l’Unione europea si astenesse dall’imporre sanzioni alla Russia. «Non penso che verso di noi si debba usare il linguaggio delle sanzioni – aveva riferito il portavoce del ministro, Andrei Nesterenko – ci aspettiamo che l’Unione europea faccia una bilanciata e giusta valutazione su quello che è accaduto», per quanto riguarda l’intervento militare russo in Georgia ed il riconoscimento unilaterale da parte di Mosca delle repubbliche separatiste dell’Ossezia del Sud e dell’Abkazia.