IL RETROSCENA – Gheddafi rende noto che sono servite «lunghe discussioni» perché l’Italia voleva impegnarsi solo a «non compiere aggressioni contro la Libia», mentre i negoziatori libici ribattevano che «questo non è abbastanza, perché l’attacco del 1986 era partito dall’Italia». Ciò di cui i libici volevano essere sicuri, ha sottolineato Gheddafi, era che «né l’America né la Nato avrebbero usato basi in Italia contro la Libia». Dopo aver minacciato di non chiudere l’accordo e che le relazioni tra i due Paesi sarebbero state «ostili», alla fine l’Italia ha accettato, sostiene Gheddafi citato dalla Jana.
ARTICOLO 4 – L’articolo 4, secondo quanto riferito dal leader della Libia, sarebbe quindi stato concordato sotto questa formula: «Nel rispetto dei principi della legalità internazionale, l’Italia non usa e non permette di usare i suoi territori contro la Libia per ogni aggressione contro la Libia, e la Libia non userà o permetterà di usare il suo territorio per ogni atto ostile contro l’Italia».
LA REPLICA DI PALAZZO CHIGI – «In relazione a quanto riportato dall’agenzia di stampa libica Jana, circa il trattato firmato sabato scorso tra l’Italia e la Libia, si precisa che l’accordo fa, come è ovvio, salvi tutti gli impegni assunti precedentemente dal nostro Paese, secondo i principi della legalità internazionale», è affermato in una nota diffusa da Palazzo Chigi.