Fondi a favore dei giornali sono stati approvati dal Senato, per 70 milioni all’anno per il 2009 e il 2010, e quindi per complessivi 140 milioni.
La decisione è stata presa sulla base di un emendamento presentato da parlamentari dei due schieramenti, Maurizio Gasparri, Alessio Butti, Vincenzo Vita, Luigi Lusi e Roberto Mura.
Ha commentato Butti: “Grazie al presidente dei senatori del Pdl, Gasparri e al mio personale impegno, con il sostegno dei colleghi Vita e Lusi, siamo riusciti a rifinanziare l’editoria italiana in un momento di particolare gravita’ per l’economia del settore. Ora dovremo approvare un regolamento di delegificazione dell’editoria, che entrerà in vigore a decorrere dal bilancio di esercizio delle imprese beneficiarie successivo a quello in corso alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del regolamento stesso. Centoquaranta milioni di euro in due anni sono un aiuto sostanzioso e consentiranno all’editoria italiana, che svolge un ruolo sociale di fondamentale importanza, di affrontare i problemi contingenti e di guardare al futuro con maggiore ottimismo”.
Ha commentato Vita: “L’emendamentoprevede anche l’opportunità per le testate di stipulare convenzioni più favorevoli per le spedizioni degli abbonamenti. L’esito favorevole del voto ha sanato finalmente la gravissima ferita inferta dai tagli del decreto Tremonti e lo stesso articolato approvato nell’ambito del ddl sullo sviluppo aveva in precedenza avuto un iter parlamentare faticosissimo. Dobbiamo dare atto al vasto movimento di editori, giornalisti e lavoratori dell’informazione di aver ottenuto un risultato di un’unità d’intenti tra le forze politiche. Siamo contenti per le decine di testate che così eviteranno la chiusura o il ridimensionamento”.
Il sindacato dei giornalisti (Fnsi), a sua volta plaude all’iniziativa e ringrazia i senatori Maurizio Gasparri e Alessio Butti del Pdl, Roberto Mura della Lega, Vincenzo Vita e Luigi Lusi del Pd “per il lavoro svolto a favore del generale sistema editoriale del nostro Paese ed in particolare delle decine di testate che, senza questo emendamento, rischiano la chiusura od il fortissimo ridimensionamento. Questa iniziativa parlamentare è tanto più importante in quanto è frutto di una volontà politica che supera le barriere di schieramento esaltando il vero ruolo del Parlamento su temi che, come l’informazione, investono la totalità dei cittadini e dell’opinione pubblica”.