L’aula della Camera comincerà ad esaminare mercoledì pomeriggio il ddl con il lodo Alfano (che prevede l’immunità giudiziaria per le 4 più alte cariche dello Stato e la relativa sospensione dei procedimenti giudiziari a loro carico per la permanenza della loro durata in carica). Il voto è previsto per giovedì. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo. Lo rende noto il vicecapogruppo del Pd, Marina Sereni.
VITO: «MODIFICHEREMO IL DL NELLE PARTI CONTESTATE» – Il via libera al lodo Alfano va di pari passo, però, con lo stop sempre più probabile della contestata norme «bloccaprocessi», come ha annunciato in serata un membro dell’esecutivo: «È intenzione del governo modificare il dl sicurezza nelle parti tanto contestate», ha detto Elio Vito al termine della conferenza dei capigruppo della Camera. Il Dl sicurezza contiene l’emendamento «bloccaprocessi». Il ministro dei Rapporti con il Parlamento non ha escluso che possa esserci anche il ritiro del provvedimento, anche se, ha detto, «non compete a me spiegare le modifiche». «Il contrasto dell’opposizione durante la riiunione dei capigruppo – ha spiegato Vito – dimostra come non ci sia stato nessuno scambio tra un provvedimento e l’altro. Esaminare prima il ddl Alfano consente di avere più tempo per esaminare sia il Dl sicurezza che il Dl Manovra, come richiesto dall’opposizione».
IL PD ABBANDONA I LAVORI – Il Partito democratico ha abbandonato i lavori delle commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia di Montecitorio. «Il governo – ha detto Donatella Ferranti, capogruppo dei Democratici in commissione Giustizia – ci ha fatto una generica promessa: ha annunciato modifiche al decreto chiedendoci di rinunciare ai nostri emendamenti praticamente al buio e di votare il mandato al relatore. E’ una farsa». «Se vogliono modificare la blocca processi – ha incalzato Sesa Amici – lo facciano adesso in Commissione. Non possiamo dare un mandato al relatore su un testo che di fatto contesta le promesse fatte dal governo stesso. Questa è una vecchia tattica dell’Esecutivo».
IL PROGRAMMA – Secondo il programma fissato dalla capigruppo, le commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia dedicheranno la mattinata di mercoledì all’esame del ddl sul lodo Alfano, che andrà in Aula nel pomeriggio con prosecuzione notturna della seduta. La maggioranza prevede il voto per l’intero provvedimento già per giovedì prossimo.
IL PD – «Non abbiamo aderito a questa modifica – ha spiegato Marina Sereni (Pd) – insistendo sulla possibilità di sopprimere l’articolo 2-ter del decreto sicurezza contenente la norma blocca processi. La presidenza della Camera ha ceduto all’idea di bloccare l’esame del decreto sicurezza come richiesto dal governo, a favore dell’esame del lodo Alfano». «Hanno chiesto di anticipare il lodo Alfano rispetto al dl sicurezza. – afferma la vice presidente della Camera Rosy Bindi – Noi abbiamo detto di no, ma loro lo faranno lo stesso. Per noi – precisa la Bindi – è no fino a che non tolgono la ‘bloccaprocessi’, ma loro hanno detto che prima vogliono approvare il lodo e poi torniamo a discutere di decreto sicurezza».
SCAMBIO – In verità l’ipotesi di uno «scambio» (con i governo che stoppa la norma ‘bloccaprocessi’ e, contemporaneamente, anticipa l’esame da parte della Camera del lodo Alfano) era iniziata a circolare da ieri dopo alcuni giorni di riflessione e di sondaggi informali tra esecutivo e opposizioni. A dare il placet a questa ipotesi ci sono tutta la maggioranza e l’Udc, il Pd non alzerebbe le barricate, mentre resta il no di Idv che per oggi ha indetto la manifestazione no-Cav a piazza Navona. Alla idea di ‘sorpasso’ tra lodo Alfano e ‘bloccaprocessi’, dunque, si sarebbe giunti, grazie all’opera di mediazione messa in atto soprattutto, a quanto si apprende, da Gianni Letta, dalla Lega e dal presidente della Camera Gianfranco Fini. L’obiettivo è quello di raffreddare il clima teso tra maggioranza e minoranza, oltre che il livello di tensione nei confronti della magistratura, come più volte sollecitato dal Capo dello Stato.
