«Tante polemiche strumentali finiscono con il mettere in secondo piano l’interesse collettivo». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un messaggio inviato alla Federazione italiana tabaccai in occasione di un convegno nazionale, torna sul tema della giustizia.
«Sforzo nell’interesse di tutti»
Il premier sottolinea che il governo profonderà ogni «sforzo perchè l’interesse di pochi non prevalga su quello di quasi tutti, continuando – scrive il premier – nella direzione che era indicata nei nostri programmi e si incarna nella nostra azione». Il governo, sottolinea Berlusconi, «ha scelto di mettere la sicurezza e l’ordine pubblico tra le priorità della propria azione, compresa la volontà di ridare efficienza e forza credibile ad una giustizia che, troppo spesso delude le aspettative in essa legittimamente riposte».
Veltroni: «Colpo mortale al dialogo»
Parole che non convincono il Pd. Veltroni invita il governo ad occuparsi di un Paese sempre più «sull’orlo del baratro», piuttosto che dei problemi del presidente del Consiglio. In una nota il leader del Pd osserva: «L’inflazione sale come non accadeva da anni. I prezzi al consumo hanno raggiunto valori che non vedevamo da dodici anni e a salire sono soprattutto quelli del pane, della pasta e degli altri generi di prima necessità. Salgono i prezzi alla produzione del 7,5%. Frena il mercato dell’auto e la produttività del Paese continua a decrescere». «Il governo – attacca il segretario del Pd – sembra invece non accorgersi della gravità della situazione ed è preoccupato solo dei problemi del presidente del Consiglio. Noi chiediamo immediatamente un intervento a sostegno di salari, stipendi e pensioni. È questa la vera priorità del Paese e non il lodo Schifani».
«Non torneremo mai più al clima rissoso»
Il leader Pd, in una lettera all’Unità aggiunge che «non torneremo mai più al clima rissoso e paralizzante di questi ultimi quindici anni» e ammonisce che «si illude chi spera di trascinarci indietro e di diminuire così le nostre potenzialità di espansione, le nostre possibilità di parlare agli italiani e di guadagnare nel tempo la loro fiducia». Una lettera che pare un messaggio rivolto anche a Di Pietro dopo le polemiche innescate dall’insulto dell’ex pm a Berlusconi. Nonostante l’appello di Napolitano a smorzare i toni, l’ex pm infatti non fa nessuna marcia indietro e non si scusa con Berlusconi per l’insulto («magnaccia delle veline») con cui lo aveva apostrofato per la vicenda delle intercettazioni. Dalla Pdl le reazioni non si fanno attendere a difesa del Cavaliere e dell’operato del suo governo. E la maggioranza chiede anche al Pd di prendere le distanze dall’alleato.
Merlo (Pd): «Il dipietrismo è un fenomeno estraneo alla nostra strategia»
Si smarca nettamente da Di Pietro anche il parlamentare del Pd Giorgio Merlo: «La cifra del Partito democratico è il riformismo. Veltroni lo ha spiegato per l’ennesima volta. Il Pd, pertanto, rinnega fermamente tre aspetti: "nessun nemico a sinistra" è una cosa che appartiene alla storia e non al Pd; l’Unione è il ricordo di una coalizione che non trova più spazio e futuro nella prospettiva politica del Pd; il cosiddetto dipietrismo è un fenomeno esterno ed estraneo alla strategia politica e parlamentare del Partito democratico». «È bene che questi tre postulati politici, semplici ma decisivi – aggiunge -, siano chiari sia all’interno del partito sia alla corrente giustizialista e moralista ancora presente nel centro sinistra».
