«PARLAMENTO SEQUESTRATO» – Duro l’affondo del leader dell’Idv sul presidente del Consiglio nell’intervista a "VivaVoce": «Berlusconi sequestra il Parlamento a scopo di estorsione – spiega Di Pietro -. Lui dice: "se volete fare le leggi che servono al Paese, prima approvate la mia legge altrimenti non potete farle". Il riscatto a questo sequestro si chiama Lodo Alfano che prevede che davanti alla legge tutti sono uguali, tranne Berlusconi». «Lo stile mafioso – prosegue l’ex pm – è quello che ha descritto Travaglio sul blog, quello di chi in Sicilia chiede il pizzo. Lì si chiama pizzo, qui dicono che per risolvere tutto basta questa leggina e poi tutti ci occupiamo di altre cose. Qui è il ricatto. Perché dice: "se voi mi votate il lodo Alfano io ritiro il blocca-processi"».
LA REPLICA DEL PDL – Le parole di Di Pietro hanno scatenato dure reazioni da parte della maggioranza. Una su tutte quella di Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl «"Magnaccia", "stile mafioso", "i propri picciotti in Parlamento": a tutto c’è un limite e Di Pietro lo ha largamente superato. È la preparazione alla manifestazione di stampo eversivo di oggi pomeriggio» ha detto Cicchitto. Gli fa eco il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, secondo cui Di Pietro «sta diventando incompatibile con il sistema democratico parlamentare» e il suo linguaggio «minaccioso e insultante» verso il presidente del consiglio «rende sempre più grave la situazione».
«VELTRONI È IL LEADER»- Antonio Di Pietro però insiste sulle critiche al premier. E circa il suo rapporto con il Pd lascia intendere di non avvertire aria di divorzio. «Italia dei Valori – spiega – ha sottoscritto un patto elettorale e un programma con il Pd. Noi lo confermiamo. Il leader del centrosinistra quando parla – aggiunge il pm di Mani Pulite- , lo fa anche a mio nome. Almeno fino a che lui non rompe quel contratto».
LODO ALFANO: PD LASCIA, IDV RESTA – Proprio in queste ore però l’opposizione si è spaccata sul lodo Alfano. I deputati del Pd hanno deciso infatti di lasciare i lavori di commissione dedicati al ddl sulle immunità, mentre l’Italia dei valori è rimasta in Aula, perché come ha detto Di Pietro «quando c’è emergenza democratica si presidia il fronte». La capogruppo in commissione Giustizia del Pd, Donatella Ferranti, ha spiegato che quella del Partito democratico è una protesta contro i tempi stretti decisi dalla conferenza dei capigruppo per esaminare il ddl.
PD CONTRO GRILLO – E a separare Idv e Pd ci pensa anche il comico Beppe Grillo (che sarà in videoconferenza a Piazza Navona . «Ho letto alcune sue affermazioni davvero imbarazzanti. Attaccare il presidente della Repubblica non mi sembra una scelta particolarmente efficace e mi auguro che gli organizzatori della manifestazione di oggi a piazza Navona prendano le distanze da queste posizioni» ha affermato Anna Finocchiaro, capogruppo dei senatori del Pd. «Manifestare contro i provvedimenti del governo è legittimo – ha sottlineato la Finocchiaro – attaccare il presidente della Repubblica è inaccettabile». «Mentre il Paese è sull’orlo del tracollo economico – ha scritto il comico genovese sul suo blog – i nostri dipendenti cercano dalla mattina alla sera di non farsi processare. Blocco dei processi. Trasferimento dei processi. Ricusazione dei giudici. PDL e PDmenoelle hanno deciso di approvare la legge della Banda dei Quattro, la Schifoalfano. I Fantastici Quattro: Napolitano, Schifani, Fini e Berlusconi, potranno delinquere impunemente durante il loro mandato. Se nessuno dei quattro – scrive Grillo – si è dissociato da questa legge, vuol dire che è utile per tutti, non solo per lo psiconano».