Quando Filippo Marsiglione ha fatto causa al comune di Castelmarte, aveva “appena” 63 anni. Adesso, quando si accinge a spegnere le 80 candeline, si è visto recapitare l’ennesimo rinvio: la sentenza per la sua vicenda arriverà, nella migliore delle ipotesi, nel 2014.
Sedici anni di tribunale non sono bastati per stabilire un diritto di passaggio. Un’odissea per il cittadino catanese, che per lavorare come restauratore di quadri antichi, è andato a vivere a Milano.
Nel capoluogo lombardo però, lo smog era insopportabile, così Marsiglione decise di trasferirsi in collina, a Castelmarte, paesino in provincia di Como. La bella casa acquistata dal restauratore, però, aveva un piccolo difetto: è adiacente alla sede del comune e ha un portico che i dipendenti e utenti usano per andare al Municipio.
Una processione intollerabile per Marsiglione che, nel 1993, si rivolse al tribunale per ottenere il diritto a chiudere il passaggio. Sei anni dopo, la prima sentenza: una vittoria parziale con strada chiusa al passaggio e transito consentito solo al sindaco, consiglieri e impiegati. Il restauratore, però, decise di ricorrere in appello e nel 2002 ottene l’esclusione dal passaggio degli impiegati.
Per il Comune, però, il danno è stato enorme: esiste, infatti, solo un altro punto di accesso a lungo inagibile a causa di lavori. Castelmarte si è trovata con il municipio isolato.
Da lì, una serie di piccole cause e ripicche, fino all’ultimo rinvio: appuntamento per il 25 febbraio 2014 a Milano. Quasi un record per una vicenda giudiziaria iniziata nel 1993.
La pazienza dell’anziano, a questo punto, sembra esaurita: «Quello che mi sconcerta è che la causa è fatta, praticamente chiusa. Potrei avere ragione o torto, ma alla mia età il tempo è prezioso. Forse nel 2014 non ci sarò più».