Il governo sta mettendo a punto ulteriori misure anticrisi. Tra queste, annuncia il premier Silvio Berlusconi, aiuti verdì per auto, componentistica, elettrodomestici a basso consumo energetico e ristrutturazioni della casa. In particolare, tra le misure previste nella bozza del decreto "salva-auto" che dovrebbe arrivare venerdì sul tavolo del Cdm, nel settore auto sarebbe in arrivo un bonus da 1.000 euro per chi rottama autovetture da Euro 0 a Euro 2 immatricolate entro il '99) e acquista una Euro 4 o Euro 5. E, in aggiunta, l'esenzione dal bollo per tre anni. Per chi, invece, acquista vetture "verdi", cioè alimentate a metano, Gpl, elettriche o a idrogeno, salirebbe da 1.500 a 2.000 euro l'attuale bonus.
Per quanto riguarda le moto, potrebbe arrivare un contributo di 300 euro per chi rottama la moto Euro 0 o Euro 1 acquistando un ciclomotore Euro 3. Anche in questo caso, esenzione dal bollo per un anno.
Bonus su mobili ed elettrodomestici per chi ristruttura casa. Per chi ristruttura casa dovrebbe arrivare, con il decreto salva-auto, anche una detrazione Irpef del 20% sull'acquisto di mobili ed elettrodomestici. L'agevolazione, infatti, sarebbe legata alla ristrutturazione dell'abitazione e riguarderebbe anche elettrodomestici "bianchi" (frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, ecc). Lo "sconto" avrebbe un tetto di 10.000 euro e sarebbe valido per gli acquisti fatti entro i primi 9 mesi dell'anno in corso.
La riunione di oggi. Oggi a palazzo Grazioli c'è stata una riunione fra il presidente e alcuni ministri sul provvedimento allo studio da parte del governo per affrontare la crisi. Nella residenza-ufficio del premier, sono arrivati Giulio Tremonti (Economia), Claudio Scajola (Sviluppo Economico), Maurizio Sacconi (Welfare), Stefania Prestigiacomo (Ambiente), Roberto Calderoli (Semplificazione), Raffaele Fitto (Affari Regionali) e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Venerdì il provvedimento in Consiglio dei ministri. Il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, ha detto che il piano anticrisi, compresi gli incentivi per la rottamazione delle auto, sarà presentato venerdì prossimo al Consiglio dei ministri. «In Italia – ha spiegato Ronchi – il parco auto è uno dei più vecchi d'Europa e le misure che stiamo per presentare avranno un impatto molto positivo anche sul fronte ambientale».
Il ministro ha quindi spiegato di avere illustrato il piano anticrisi del Governo italiano al commissario Kroes, sottolineando come «non si tratti solo di aiuti al settore dell'auto, ma anche di misure tese a rilanciare i consumi». Ed evidenziando come tale piano «è coerente con le linee guida sugli aiuti di Stato della Commissione europea».
Il presidente del Consiglio ai microfoni di Canale 5 rivendica poi all'esecutivo di essersi mosso «per primo contro le dichiarazioni catastrofiste della sinistra che fa di questo una musica quotidiana». E anche rispetto agli altro partner europei e all'amministrazione Usa.
Berlusconi sottolinea che il governo punta a mettere in moto risorse per «40 miliardi di euro che potranno arrivare ad 80 miliardi con l'aiuto dei fondi europei e delle regioni». Ma aggiunge che a questi interventi si sommeranno «altri provvedimenti che metteremo a punto nei prossimi giorni per aiutare settori strategici come quello delle auto, della componentistica e degli elettrodomestici per un consumo inferiore di energia».
Tremonti: il governo aiuterà l'edilizia. «Il governo non vi lascerà soli»: è questo il messaggio indirizzato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti al comparto delle costruzioni, in un testo di saluto inviato per l'apertura di Made Expo, salone di riferimento del settore che ha aperto oggi a Fieramilano. La mostra, sottolinea Tremonti nel messaggio, è «un'importante vetrina» su un comparto che genera in Italia «un fatturato di oltre 300 miliardi», raggruppando architettura, edilizia, progettazione, materiali da costruzione.
«Non ci sono garanzie che a fine anno avremo tutti i luoghi di produzione nella Ue». È quanto ha affermato il commissario Ue all'Industria Gunther Verheugen, durante un dibattito al Parlamento europeo sulla crisi dell'industria automobilistica europea. «È possibilissimo che una serie di luoghi di produzione possano scomparire», ha osservato il commissario Ue, secondo il quale gli incentivi alla rottamazione adottati da alcuni paesi europei non possono essere «discriminanti» nei confronti dei produttori di altri paesi.
La Commissione europea deve presentare un piano europeo per il settore auto coordinando i diversi impulsi dei vari paesi per incentivare il rinnovo del parco auto, i premi per la rottamazione delle vecchie auto. È questa l'indicazione della presidenza ceca della Ue. Lo ha indicato a Strasburgo il vicepremier ceco Alexandr Vondra, responsabile degli affari europei.
Epifani: governo in ritardo. «Tutti i governi sono intervenuti» per affrontare la crisi del settore auto, quello italiano è «già in ritardo» e, per questo, deve scendere in campo subito e con misure «serie». È la sollecitazione che arriva dal segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, intervenuto in diretta sul sito Internet del sindacato www.cgil.it , rispondendo alle domande degli ascoltatori. Epifani ha quindi sollecitato l'esecutivo «ad aprire seriamente un tavolo» sull'auto, ma anche sulla chimica ed il settore tessile.
La crisi dell'auto, in assenza di interventi, determinerà una discesa del pil dello 0,4% nel 2009, con un pesante impatto sull'occupazione che si traduce in 98 mila posti di lavoro persi a livello nazionale. Dure le ricadute a livello regionale: tra tutte, il Piemonte si prepara a pagare il prezzo più alto, con una perdita di 24 mila posti di lavoro. È il risultato della simulazione Svimez-Irpet condotta su modelli econometrici multi regionali per valutare l'impatto della crisi dell'auto nelle regioni italiane nel 2009.
«Un piano straordinario di opere pubbliche cantierabili immediatamente, cioè nei prossimi due o tre mesi» per far fronte alla crisi. Il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti ha negato che il piano da 16,6 miliardi messo a punto dal governo, e di cui nei giorni scorsi è tornato a parlare il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, sia una strategia anticrisi, non solo perché le risorse sono in realtà inferiori a quelle indicate dal ministro, ma soprattutto perché riguardano opere cantierabili nel medio-lungo periodo. Per il presidente dei costruttori questo piano potrebbe avere davvero una funzione «anticiclica». «Abbiamo aiutato l'Alitalia con 3-4 mld e 7-8 se guardiamo al passato, per 25 mila occupati. L'auto è 60 anni che l' aiutiamo, poi abbiamo buttato 1,2 mld nell'Ici» e nel nostro settore invece «sono a rischio 250 mila posti di lavoro».
