Gli utras italiani sono pronti a scendere in piazza contro la “tessera del tifoso”. Le tifoserie organizzate italiane hanno infatti indetto per il 5 settembre una manifestazione, a Roma, per dire “no” al provvedimento preso dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni.
La decisione è arrivata al termine di una riunione che alcuni ultrà hanno tenuto a Latina. Secondo il parere di investigatori e analisti, che da tempo seguono il mondo delle curve, sarà questo uno dei principali «terreni di scontro» per la stagione calcistica, che si aprirà il 22 agosto.
Lo strumento ideato dal Viminale punta a fidelizzare i tifosi con i club, responsabilizzando gli uni e gli altri. Ma soprattutto prevede che le società calcistiche non possano vendere biglietti a chiunque sia stato condannato, anche in via non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazione sportive. Un provvedimento che colpisce direttamente una larga fetta di ultrà .
Alla riunione di Latina hanno partecipato una settantina di gruppi ultrà , tra cui quelli di Roma, Lazio, Juventus, Udinese, Milan, Fiorentina, Siena, Reggina, Udinese, Bari. Durante la manifestazione del 5 settembre, che si terrà nei pressi dello stadio Olimpico, l’obiettivo sarà quello di trovare una linea comune su cui muoversi nel prosieguo del campionato. E non si esclude uno sciopero delle curve.
Secondo le più recenti analisi del Viminale sono ancora 450 i gruppi ultras violenti, di cui 234 politicizzati e, tra questi, 61 hanno forti legami con movimenti di estrema destra, mentre 28 sono vicini a formazioni radicali di sinistra.
Si tratta dei ”soliti noti”: i “Bisl” (Basta infami solo lame) e “Tradizione e distinzione” della Roma, i “Mastiff” del Napoli, la “Banda noantri” della Lazio, le “Brigate autonome livornesi”, i “Korps” della Fiorentina, gli “Irriducibili” dell’Inter, i “Drunks” del Catania.