Prima il colloquio tra Berlusconi e Napolitano. Poi l’annuncio di Calderoli: "La Lega avrà due ministeri con portafoglio, due senza e un viceministro". Si stringono i tempi per la formazione dell’esecutivo. In mattinava Berlusconi sale al Colle e resta 50 minuti faccia a faccia con il capo dello Stato. E questo pomeriggio al Quirinale inizierà la prima giornata di consultazioni per la formazione del nuovo governo. A partire dalle ore 16 il capo dello Stato riceverà il presidente del Senato e il presidente della Camera. Seguiranno i rappresentanti dei gruppi parlamentari fino al pomeriggio del 7 maggio quando le consultazioni si concluderanno con i presidenti emeriti della Repubblica.
Nel frattempo Umberto Bossi annuncia una sorta di staffetta con Calderoli: "Sarà ministro quando mi sposterò dalle riforme. Prima lo instrado, come l’altra volta". E lo stesso coordinatore del Carroccio non scioglie la riserva sul suo destino: "Per me ci sarà un ministero a sorpresa". Probabilmente il dicastero che si occuperà della semplificazion elegislativa. Il tutto mentre An, per bocca di Matteoli, dice "di non sapere nulla di certo".
Via libera del Senato sulle vicepresidenze. La maggioranza ha puntato su Domenico Nania di An (154 voti) e Rosy Mauro della Lega (161), il partito di Veltroni sull’ex ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme Vannino Chiti (128) ed Emma Bonino (107, l’Idv non l’ha votata), radicale eletta con il Pd. E’ proprio il nome della Bonino desta sorpresa. Solo ieri, infatti la storica esponente radicale aveva rifiutato l’incarico preferendo per i Radicali i segretari d’assemblea in entrambi i rami del Parlamento. Scelti anche i tre questori (Benedetto Adragna (Pd), Romano Comincioli (Pdl) e Paolo Franco (Lega)) e gli otto segretari d’aula: Emanuela Baio (Pd), Silvana Amati (Pd), Colomba Mongiello (Pd), Marco Stradiotto (Pd), Alessio Butti (Pdl), Piergiorgio Stiffoni (Lega), Cinzia Bonfrisco (Pdl), Lucio Malan (Pdl).
Montecitorio. I vice di Gianfranco Fini saranno, per l’opposizione il centrista Rocco Buttiglione e la democratica Rosy Bindi, mentre per il centrodestra sembrano quasi certi l’azzurro Antonio Leone e il leghista Giacomo Stucchi. I tre questori saranno Francesco Colucci (Fi) e Antonio Mazzocchi (An) per il Pdl e Gabriele Albonetti per il Pd. Dovrebbero infine diventare segretari d’aula: per il Pd Renzo Lusetti, Gianpiero Bocci, Mimmo Lucà e Emilia Grazia De Biasi; per il Pdl Donato Lamorte (An), Maurizio Balocchi (Lega), Gregorio Fontana (Fi) e Pippo Fallica.
Resta fuori l’Idv di Antonio Di Pietro. Con l’ex pm che continua a rivendicare la presidenza di una commissione di garanzia. "Non abbiamo chiesto e anon avremo alcuna presidenza di commissioni di garanzia. Ma non c’è nessuna polemica con il Pd, loro ci dicono cosa votare e noi votiamo" taglia corto Di Pietro.
