Un uomo inglese di 39 anni, Peter Bryan, era finito in prigione nel 1993 per aver picchiato a morte con un martello una commessa di un negozio: nel 2002 era stato rilasciato e gli era stato consentito di vivere in un ostello nel nord di Londra sotto la supervisione di due pischiatri.
I due specialisti a detta loro non avevano notato nulla di preoccupante nel suo comportamento, ma nel 2004 Bryan ha assalito un amico, Brian Cherry, uccidendolo: dopo aver compiuto il folle gesto, ha anche fritto il cervello dell’amico per mangiarselo. Successivamente, dopo essere finito nuovamente nell’unità psichiatrica della prigione di Broadmoor l’uomo ha ucciso un altro paziente, Richard Loudwell, 59 anni, strangolandolo.
Ora sul caso è stato reso pubblico un rapporto sulla sua scarcerazione in cui si legge che c’è stata «una serie sistematica di errori del servizio sanitario nazionale» britannico. Il killer cannibale inoltre, era stato seguito da un assistente sociale e da uno psichiatra che non avevano mai lavorato prima di allora con un omicida.
