Il premier laburista britannico Gordon Brown, dopo la pesante sconfitta del suo partito alle elezioni europee, si è impegnato con i suoi parlamentari ad ”imparare” dai suoi sbagli, ma non è riuscito a dissipare i dubbi che permangono sulla sua leadership, a quanto riferisce il Wall Street Journal.
Un tentativo di rivolta parlamentare mettendo ai voti la sua permanenza alla guida del governo e del partito è fallito, ma gli attacchi che sono stati rivolti a Brown durante il dibattito in aula sono stati molto pesanti.
Alle elezioni europee i laburisti sono finiti in terza posizione, col 16 per cento dei voti, dopo il partito conservatore ed anche il piccolo UK Independence Party. Per il Labour si tratta del peggior risultato dal 1917.
Le fortune politiche di Brown sono precipitate dopo il crollo laburista alle europee, ma il declino politico del partito, scrive il Wsj, va avanti da anni a causa di divisioni interne, disaccordi sulla partecipazione alla guerra in Iraq, dello scandalo dei rimborsi spese dei parlamentari e della crisi economica.
Dopo essere scampato alla sfiducia, parlando alla camera dei Comuni, Brown ha detto: ”Come tutti gli altri, ho i miei punti di forza e di debolezza. D’ora in avanti userò i miei punti di forza e correggerò le mie debolezze”.
