Portata allo sfinimento dalle angherie e dai soprusi quotidiani, una madre single si è tolta la vita insieme alla figlia disabile. Quella accaduta nel 2007 in Gran Bretagna è una storia di degrado e barbarie, ma anche di grossolana negligenza da parte delle istituzioni. Della vicenda di Fiona Pilkington, 38 anni e sua figlia Francecca, 18, si è tornati a il processo in corso al Loughborough Town Hall.
Sul banco degli imputati, un gruppo bulletti che, nel novembre 2007, spinsero al suicidio la donna. Quel giorno Fiona, disperata per non riuscire a porre fine al suo tormento, ha guidato la sua vecchia Austin Maestro in una piazzola e ha sparso 10 litri di benzina sui vecchi abiti che aveva riposto nel bagagliaio dell’auto.
All’interno dell’abitacolo era seduta la figlia, Francecca Hardwick, insieme al coniglietto che la madre le aveva permesso di portare per evitare che la ragazza cercasse di uscire dal veicolo. Fiona appiccò il fuoco e la macchina diventò una palla di fuoco.
Al processo, le testimonianze hanno raccontato il tormento della donna, che aveva anche un altro figlio dislessico, e che probabilmente decise di uccidere anche la figlia nel timore che nessuno si sarebbe potuto occupare della ragazza dopo il suo suicidio.
L’anziana madre ha raccontato i soprusi subiti da Fiona senza che nessuno facesse qualcosa. Il gruppo di teppisti che aveva preso di mira la famigliola minacciava continuamente la donna, urlando invettive, lanciando contro l’abitazione pietre, farina, uova oppure urinando sulla proprietà.
La settimana precedente a quella della tragedia, Fiona mise un nastro alla cassetta della posta nel timore che i ragazzini vi piazzassero dei petardi per spaventare i figli. Nonostante decine telefonate alla polizia e all’amministrazione locale, poco o nulla fu fatto per aiutare la famiglia: ad un certo punto fu imposto attorno all’abitazione un’area off-limits, ma poi nessuno si preoccupò di farlo rispettare.
Intanto Francecca, impossibilitata a uscire in giardino senza essere presa in giro o molestata, diventava sempre più intrattabile: «Franckie era una delizia, ma quando era così frustrata prendeva a strapparsi i capelli perchè non riusciva a fare quel che avrebbe voluto». «Il giorno in cui morirono – ha proseguito la donna – Fiona chiamò la polizia e denunciò i ragazzini che calpestavano la sua siepe. Le dissero di ignorarli. La stessa ragazzina che camminava sulla siepe, canzonava il modo di camminare di Frankie. Andava avanti da così tanto tempo che io pensavo che qualcuno alla fine avrebbe fatto qualcosa. Ma Fiona non ce l’ha fatta più».