Dopo sette anni di prigione, è tornato in libertà il più giovane detenuto di Guantanamo e anche l’unico mai intervistato da un media: Mohammed El Gharani, arrestato quando aveva appena quattordici anni in Pakistan. La notizia è stata resa noto il suo avvocato, Clive Stafford Smith, direttore e fondatore di “Reprieve” (“sospendi” nel senso della sospensione di una pena e della sentenza capitale), un’organizzazione di avvocati britannici a difesa dei diritti civili; ma non confermata dalle autorità statunitensi.
Gharani è stato liberato cinque mesi dopo che un tribunale americano ne aveva ordinato la scarcerazione giudicando insufficienti le accuse mosse a suo carico. Il giovane, oggi 21enne, è già ritornato nel suo Paese, il Chad, ed era stato arrestato in durante una perquisizione in una moschea pakistana; dopo qualche mese era stato trasferito a Guantanamo dove, secondo Reprieve, era stato sottoposto a una serie di violenze. Ad aprile Gharani, probabilmente approfittando delle chiamate settimanali alla famiglia, era riuscito a telefonare ad Al-Jazeera (prima intervista concessa da un detenuto di Guantanamo a un media) e a denunciare le violenze e i maltrattamenti a cui era stato sottoposto.
