Si tratta della terza sconfitta dal 2004 per l’amministrazione Bush sul tema della legittimità costituzionale dell’apparato giudiziario militare messo in piedi dopo l’11 settembre 2001, per detenere e processare presunti terroristi. La Corte Suprema ha ribaltato una decisione prese da una Corte federale d’appello, che aveva confermato la legittimità di una legge del Congresso che nel 2006 aveva definito le modalità dei processi militari. La sentenza potrebbe avere effetti immediati sui processi in programma a Guantanamo, tra cui quello ai presunti responsabili dell’11 settembre, e sul futuro dei circa 270 detenuti ancora presenti nella base. La scelta dei giudici di Washington offrirà nuove armi agli oppositori di Guantanamo e anche ai due candidati alla Casa Bianca, John McCain e Barack Obama, che sono entrambi a favore della chiusura della prigione nella base militare a Cuba.