Weekend a New York per la “premiere paire” francese, che non รจ passata inosservata. A conquistare la scena, per primo, Nicolas Sarkozy, che venerdรฌ mattina si รจ fatto un giro di jogging a Central Park, prima di una colazione di lavoro con il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon.
Sabato sera, invece, รจ stato il turno della moglie Carla Bruni, l’ex modella diventata una cantautrice di successo. Rompendo la promessa di non cantare piรน in pubblico fin quando il marito fosse rimasto all’Eliseo, la “premiere dame” ha cantato al “Radio city Hall” nel Mandela Day.
Una promessa infranta non solo per quel che il padre della lotta all’apartheid rappresenta nelle battaglie contro la discriminazione razziale, ma anche perchรฉ la sua fondazione, 46664, รจ molto attiva contro l’Aids, la malattia che le uccise il fratello.
Per l’eterea Carla, una performance in stile: algida, molto seduttiva e altrettanto coraggiosa, considerato che in scena con lei si sono avvicendate vere e proprie leggende della musica internazionale, quali la regina della disco music, Gloria Gaynor, quella del soul, Aretha Franklin, e poi ancora Cindy Lauper, Queen Latifah.
Ma gli occhi erano tutti puntati su Carlร , che, accompagnata dalla chitarra dell’ex-Eurythmics, Dave Stewart, ha cantato prima la sua hit, “Quelqu’un m’a dit”, e poi una rivisitazione di “Blowing in the wind” di Bob Dylan. Tra il pubblico, il marito, che sorridente e soddisfatto non le ha risparmiato applausi.